Il neopresidente: "White economy vale oltre 10% Pil, nostre imprese motore della rivoluzione salute 4.0"
Ha 48 anni, una laurea in Biologia molecolare all'università degli Studi di Milano ed è ai vertici del braccio italiano di una multinazionale hi-tech. E' Massimiliano Boggetti il presidente della neonata Confindustria dispositivi medici, la federazione che rappresenta le imprese del settore, voluta per riunire per la prima volta sotto un'unica guida l'intera filiera dei 'medical device', che conta 3.957 aziende e occupa 76.400 dipendenti generando un mercato di 16,5 miliardi di euro, tra export e piazza nazionale. Boggetti è stato eletto durante l'Assemblea dell'associazione che si è tenuta a Milano oggi 28 marzo, data che segna un'ulteriore tappa di questa nuova entità: l'inaugurazione della sede milanese, occasione scelta anche per un confronto fra esperti sul futuro, a partire dai dati dell'indagine 'Tech for Life: la salute tra informazione e tecnologia'.
Boggetti è amministratore delegato e direttore generale di Sebia Italia e presidente di Interlab dal 2017. E' stato presidente di Assobiomedica ed è nel Consiglio generale di Confindustria. "L'industria dei dispositivi medici, e più in generale la white economy che rappresenta oltre il 10% del Pil italiano, hanno tutte le caratteristiche per essere il punto di slancio del nostro Paese e lavoreremo con forza in questa direzione", promette il neo eletto.
Quello dei dispositivi medici, spiegano dalla federazione, è un mercato in espansione composto da 1 milione e mezzo di device. Una famiglia variegata che va dalle attrezzature chirurgiche alle grandi apparecchiature diagnostiche, dai test di laboratorio a quelli genetici per predire alcune patologie, dai software per il monitoraggio dei parametri vitali attraverso la telemedicina alle App mediche, dalle protesi dentali agli ausili sanitari, dai servizi per la territorialità ai macchinari per la medicina estetica. Sono dispositivi medici anche i biosensori, la robotica o l'intelligenza artificiale applicata alla sanità digitale.
"Confindustria dispositivi medici - dichiara Boggetti - sarà la casa comune di tutte le imprese che operano nel settore. Sarà più rappresentativa del diversificato mondo in cui eticamente operiamo grazie a un mix di competenze che creano contaminazione e valore, sarà capace di comunicare il valore che le nostre innovazioni tecnologiche portano alla medicina moderna, sarà motore e attore principale della rivoluzione della salute 4.0 e della medicina del futuro, una medicina che migliorerà e allungherà la vita dei cittadini in modo sostenibile".
Questa la visione del numero uno della federazione che oggi ha scelto anche gli altri componenti della squadra: il direttore generale, Fernanda Gellona, e i vicepresidenti che comporranno il Consiglio di presidenza e che sono Angelo Gaiani (Bracco Imaging Italia) con delega al Centro studi; Daniela Delledonne (BD-Becton Dickinson Italia) con delega alle Politiche per lo sviluppo; Paolo Cirmi (3M Italia) con delega alle Relazioni esterne; Gin Invernizzi (Thermo Fisher) con delega alla Comunicazione; Mirella Bistocchi (Starkey Italy) con delega a Etica e impegno sociale; Marco Ruini (Bomi Group) con delega alla Finanza; Franco Gaudino (Johnson & Johnson Medical) con delega al Capitale umano.