“La cura che viene prescritta nei pazienti con linfoma a grandi cellule B associa la chemioterapia tradizionale ad un anticorpo monoclonale. È una cura molto efficace, che guarisce circa il 60% dei pazienti. Per il restante 40% dei pazienti esistono delle strategie terapeutiche che hanno quasi del tutto sostituito l’ulteriore chemioterapia e il trapianto. Mi riferisco ai Car-T, già disponibili in Italia”. Lo afferma Roberto Cairoli, direttore della struttura complessa di Ematologia Asst Grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano, a margine della presentazione della campagna di informazione diretta al grande pubblico sul linfoma a grandi cellule B (Dlbcl), il linfoma più frequente della famiglia dei linfomi non Hodgkin, firmata da Sobi, azienda farmaceutica svedese dedicata alle malattie rare, con il patrocinio delle associazioni La Lampada di Aladino Ets e l’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma (Ail).