"La nostra missione non è stravolgere il viso", assicurano i chirurghi plastici della Sicpre. "Puntiamo a fare prevenzione", rivendicano i medici estetici Sime. E Roy De Vita osserva che "ai tempi di Anna Magnani i 'ritocchi' di oggi non esistevano"
"Le parole di Papa Francesco sono in linea con la nostra missione. La sua affermazione è forte, ma non possiamo dissentire visto che la nostra missione è in un'ottica correttiva e funzionale, con piccole correzioni, e non nel segno di stravolgere tutto il viso alla ricerca di una esagerazione". Così all'Adnkronos Salute Carlo Magliocca, presidente della Sicpre, la Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, commentando le parole del Papa contro il "mito dell'eterna giovinezza" che porta in tanti a ricorrere alla chirurgia estetica per cancellare le rughe. "Quanti trucchi, interventi chirurgici per apparire giovani", ha evidenziato Bergoglio nel corso dell'udienza generale in piazza San Pietro.
"La riflessione del Papa è in controtendenza però a quella di altri pontefici, che hanno caldeggiato il bello e il raggiungimento anche di una bellezza interiore ed esteriore - ricorda Magliocca - Penso a Pio XII che ha ricevuto ed elogiato la Società di chirurgia plastica a metà anni '50". Secondo il presidente Sicpre, è chiaro che oggi "è possibile raggiungere un benessere con noi stessi mantenendo eleganza ed equilibrio. Di certo - precisa - non è bello vedere ragazze con labbra e zigomi enormi o un senso con protesi giganti. Questi eccessi vanno condannati".
"Personalmente - aggiunge il chirurgo - sono d'accordissimo con il Papa e, se mi venisse chiesto oggi chi penso sia la donna più bella ed elegante, direi Rita Levi Montalcini. La ricerca della bellezza eterna è uno sbaglio: si devono vivere i propri anni, anche di maturità, con naturalezza e serenità. Ci vuole grande rispetto dell'età".
"Le parole del Papa sono giuste nel voler ricordare che è sbagliato rincorrere l'eterna giovinezza", dice all'Adnkronos Salute Emanuele Bartoletti, presidente della Società italiana di Medicina estetica (Sime). "Lo star bene con noi stessi - precisa - non deve essere commisurato a quanto appariamo giovani, ma a se siamo o meno curati. Sentirsi sicuri e appagati nel vedersi belli non vuol dire vedersi giovani. Ogni tentativo di rincorrere la giovinezza fallisce. Ma il messaggio che noi proponiamo e quello di cui ci occupiamo non è il ringiovanimento, bensì la prevenzione e il mantenimento".
"Chi ha 60 anni e li porta bene, quindi si mantiene in forma ed è curato, sta sicuramente meglio di un 40enne che non si è mai curato, magari mangia male, non si è mai protetto dal sole e quindi porta la sua età molto male", avverte il medico estetico.
La missione della prevenzione, puntualizza, "è di far arrivare ad un certa età con la coscienza di dovesi impegnare in uno stile di vita corretta, ma anche di ricordarsi di controllare sempre la mappa dei nei, gli epiteliomi, verificare la familiarità al melanoma, rendersi conto precocemente dei punti di forza e dei punti deboli della propria pelle per contenere anche il suo invecchiamento".
"Condivido pienamente l'invito a non inseguire l'eterna giovinezza, fatto da Papa Francesco - dichiara all'Adnkronos Salute Roy De Vita, primario di chirurgia plastica dell'Istituto nazionale tumori di Roma - Sono parole di un uomo saggio. Ma il richiamo alla riflessione non è sufficiente: siamo di fronte a un problema complesso, generato da numerosi fattori, in un mondo in cui tutti i messaggi e le sollecitazioni convergono verso pratiche totalmente opposte". Lo specialista non nega il problema di un utilizzo eccessivo di ritocchi. "Ritengo - spiega - che ci sia, in qualche modo, un abuso della chirurgia plastica e della medicina estetica. Sono perfettamente d'accordo sulla necessità di una maggiore moderazione e di un approccio più cauto alla chirurgia plastica".
Il problema, riflette, "è che in un mondo pieno di continui richiami a precisi modelli di bellezza, sfuggire è difficile. Se fosse semplice, probabilmente non avremmo bisogno nemmeno degli psicologi. Viviamo in un mondo in cui siamo tutti martellati da messaggi che viaggiano in direzione diametralmente opposta alle parole del Papa. Se non sei perfettamente in ordine e in forma smagliante vieni escluso da qualsiasi possibilità, anche lavorativa. Un esempio banale è la cura dei denti: oggi è difficile trovare persone con i denti non curati e allineati. Ci siamo arrivati poco a poco. La chirurgia plastica, in questo contesto, è un fenomeno inarrestabile", aggiunge De Vita che torna anche sulla citazione della famosa frase di Anna Magnani fatta dal pontefice: 'Non toccate le mie rughe'.
"L'ho sentita ripetere un milione di volte - assicura il chirurgo - ma bisogna contestualizzarla. La Magnani l'ha detta in un momento in cui la chirurgia plastica, in pratica, non esisteva. E le 'pressioni' sull'aspetto fisico ritoccato erano minime rispetto ad oggi. Se ci fosse una macchina del tempo, sarei curioso di vedere una Magnani quarantenne confrontarsi con il tema. Penso sarebbe difficile per lei poter fare a meno della chirurgia plastica in un mondo in cui si è continuamente bersagliati. La sua battuta oggi è anacronistica, appartiene ad un'epoca in cui le sue colleghe non avevano il seno rifatto, non facevano lifting o liposuzioni".