"La trombocitopenia immune è un disordine del sistema immunitario responsabile del calo del numero delle piastrine nel sangue di chi ne soffre. La Itp espone i pazienti ad un maggior rischio emorragico e comporta serie difficoltà nella vita dei tutti i giorni. Per le persone con Itp è infatti molto facile sviluppare emorragie spontanee, epistassi, petecchie e lividi. Nei casi più gravi le emorragie interessano distretti importantissimi dell'organismo, come il cervello e l'apparato digerente, con necessità di ricovero ospedaliero. Fortunatamente, però, si tratta di episodi rari". Lo ha detto Nicola Vianelli, ematologo presso l'Istituto di Ematologia 'Seragnoli' del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna e presidente del Comitato scientifico di Aipit Aps Onlus, in occasione della presentazione dell'iniziativa 'Itp - In viaggio con Werlhof', che si pone l'obiettivo di sensibilizzare sempre più persone riguardo la trombocitopenia immune e di far assaporare alle persone affette da Itp un ritrovato senso di libertà.
"Da vent'anni a questa parte - ha continuato Vianelli - il progresso medico-scientifico ha sviluppato farmaci e terapie in grado di restituire ai pazienti una qualità della vita vicina alla normalità. Dopo essere passati dai farmaci ad attività immunosoppressiva a quelli agonisti del recettore della trombopoietina (Tpo-Ra), si è ora giunti a due nuovi farmaci, inseriti nel prontuario medico nazionale: l'avatrombopag, un nuovo agonista del recettore della trombopoietina, e il fostamatinib, che ha un meccanismo d'azione completamente diverso dai farmaci che sono stati utilizzati finora. L'immissione di questi due farmaci garantiranno ai pazienti una cura e una qualità di vita indubbiamente migliori".