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Bimbi e mal di pancia 'misteriosi', il test del salto per capirne la gravità

Bimbi e mal di pancia 'misteriosi', il test del salto per capirne la gravità
31 maggio 2016 | 11.58
LETTURA: 3 minuti

Il dolore addominale, quello che viene definito "mal di pancia" è un sintomo estremamente diffuso tra i bambini. "È provocato da errori alimentari, soprattutto legati al fatto che i bambini mangiano poca frutta e verdura, ma anche dalla tensione emotiva, infatti aumenta durante i periodi più difficili dell'anno scolastico, come ora, quando i bambini sono alle prese con le ultime interrogazioni, attendono gli scrutini o si preparano agli esami", dice all'Adnkronos Salute il pediatra di Milano Italo Farnetani.

"Talvolta all'origine possono esserci anche banali infezioni sia dell'apparto digerente, sia della gola, molto diffuse soprattutto nei bambini con meno di 6 anni". Ma il timore dei genitori è che si tratti di appendicite. Allora come capire l'origine di questo 'male'? In questi casi è utile il 'test del salto'. "Quando il bambino ha dolore addominale - suggerisce Farnetani - i genitori devono chiedergli di fare un salto o al limite una piccola corsa. Se il bambino riesce a fare il salto e a correre senza avvertire dolori acuti, si tratta di una forma piuttosto semplice, in caso contrario si dovrà avvertire subito il medico", raccomanda il pediatra.

Per aiutare i genitori a orientarsi quando sono alle prese con mal di pancia 'misteriosi', ecco dal pediatra uno schema che serve a capire la gravità del dolore addominale:

Il dolore addominale non è grave se: è intermittente, cioè non dura mai più di mezz'ora e si alterna a periodi di benessere; inoltre se il bambino si agita e si contorce; e se è localizzato vicino all'ombelico.

Il dolore è grave se: dura ininterrottamente più di mezz'ora - "si deve andare subito all’ospedale quando dura più di 6 ore" - il bambino "sta fermo perché se si muove dice che ha più dolore, ha difficoltà a camminare, a scendere le scale, o dal letto, oppure, se lo fa, sta in una posizione rattrappita, proprio perché, negli altri casi il dolore si accentua". Infine c'è da allarmarsi più il dolore è lontano dall'ombelico.

In caso di appendicite "il paziente cerca da stare fermo. Al contrario - spiega Farnetani - il bambino che si contorce, si agita sul letto, non ha l'appendicite, ma la conferma si può avere con il test del salto. Infine un occhio all'orologio: se il dolore dura ininterrottamente per più di un'ora, allora è il caso di allarmarsi e rivolgersi al medico. Se invece dura meno o 'va e viene', cioè è intermittente, significa che l'appendice non è infiammata".

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