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Alti (Mmg): “Con influenza più a rischio malati cronici, immunodepressi e anziani”

10 gennaio 2022 | 10.48
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“La sindrome influenzale può rivelarsi una malattia molto pericolosa per malati cronici, immunodepressi, over65 e donne in gravidanza. Tuttavia, sono a rischio anche le categorie più esposte: personale scolastico, forze dell’ordine e lavoratori nel settore agricolo e veterinario. Quindi, molto importante è la vaccinazione antinfluenzale ma sia chiaro i vaccini antinfluenzali sono diversi e specifici per categorie di persone, necessario dunque chiedere consiglio al proprio medico di famiglia”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Elisabetta Alti, medico di medicina generale, che sull’impatto dell’influenza in Italia e nel mondo non ha dubbi: “Rispetto allo scorso anno – sostiene Alti – registriamo più casi di sindrome influenzale non solo in Italia ma anche nel mondo. Ciò è in parte dovuto all’allentamento delle restrizioni sociali (utilizzo della mascherina, la non persistenza in luoghi chiusi insieme a tante persone), di conseguenza la diffusione del virus influenzale è più marcata”.

L’influenza stagionale, avverte il medico di medicina generale, “può rivelarsi molto pericolosa per due aspetti: innanzitutto perché causa delle riacutizzazioni nei malati cronici”. Un paziente affetto, per esempio, “da scompenso cardiaco se contrae il virus dell’influenza in modo importante può avere un peggioramento della malattia di base. Il che porta anche a una riduzione delle funzioni quotidiane, tra cui la perdita di autonomia e l’aumento della sintomatologia della patologia cronica. Tutti i malati cronici, ovvero diabetici, persone affette da Bpco o con diagnosi di scompenso cardiaco, pazienti con forme tumorali in atto o sottoposte a chemioterapia, trattamento che abbassa le difese immunitarie, sono sicuramente a rischio. Così come le donne in stato di gravidanza per le quali la sindrome influenzale può avere conseguenze sul feto nei primi mesi”.

Tutte le volte che siamo colpiti da “una sindrome influenzale – sottolinea Alti - abbiamo un abbassamento della capacità di difesa del nostro sistema immunitario che porta ad un’apertura ad una super infezione batterica. Non a caso sono a rischio anche tutti quei pazienti immunodepressi per malattie congenite, persone alle quali è stata asportata la milza che per questa ragione hanno una bassa resistenza alle infezioni batteriche. Non devono sottovalutare l’influenza anche gli anziani (over65) e i grandi anziani (over80) perché hanno un abbassamento naturale delle difese immunitarie (immunosenescenza). Il loro sistema immunitario è infatti meno capace di reagire alla influenza e di rispondere al vaccino. Per questi motivi oltre ad evitare di prendere l’influenza devono sottoporsi alla vaccinazione con vaccini specifici”.

Sul fronte della prevenzione e cura dell’influenza stagionale, “fondamentale è il ruolo del medico di medicina generale – ammette Alti -. Il medico di famiglia raggiunge tutte le persone. Tutti noi abbiamo un medico di medicina generale al quale possiamo rivolgerci prima di tutto per sapere se siamo o non siamo una categoria a rischio, qual è il rapporto beneficio-effetti di una vaccinazione e se per noi è consigliata la vaccinazione. Nostro compito è consigliare durante l’anno la singola persona sull’opportunità di vaccinarsi oppure no, oltre ad effettuare la vaccinazione”. Senza dover fare code in un hub ma “semplicemente recandosi dal proprio medico di famiglia che consiglia quando fare la vaccinazione antinfluenzale e quale fare perché i vaccini antinfluenzali sono diversi e specifici per ciascuna categoria di persone” conclude.

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