Al via la prima campagna di sensibilizzazione sulla dermatite atopica negli adulti, una patologia infiammatoria cronica che colpisce la cute del viso e del corpo di neonati, bambini e adulti. Considerata fino a poco tempo fa una malattia prevalentemente dei bambini, con la tendenza a scomparire con l’avanzare dell'età, si sta invece affermando come patologia che può persistere o manifestarsi nell'età adulta.
Dormire, vestirsi, fare una doccia o un bagno al mare, prendere il sole, fare sport o essere esposti al giudizio delle altre persone: possono essere occasioni difficili per chi è afflitto da dermatite atopica, specie nella forma grave. Una patologia che, oltre a colpire il nostro organo più esteso, la pelle, ha un impatto anche sulla sfera psicologica, ma che oggi grazie alla ricerca ha a disposizione trattamenti efficaci. "Vuoi passare in vantaggio contro la dermatite atopica?" è la campagna lanciata da Sanofi Genzyme, divisione specialty care di Sanofi, e supportata dall’hashtag #ChangeAD. L'iniziativa, che vedrà coinvolte le principali città italiane, è un invito alle persone colpite dalla patologia ad affrontare i sintomi e il disagio che la malattia comporta e a 'vincerli' con il supporto di specialisti.
Con il patrocinio di Sidemast - Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse, Adoi - Associazione dermatologi ospedalieri italiani, Andea – Associazione nazionale dermatite atopica, Cittadinanzattiva, Utifar, Fenagifar e Sistema Farmacie Italia, la campagna è partita in questi giorni da Milano, in concomitanza con il World Congress of Dermatology (MiCo, 10-15 giugno), per poi toccare le principali città italiane. La diffusione sarà capillare, nei punti nodali delle città, come aeroporti, stazioni ferroviarie, stazioni delle metropolitane e sarà accompagnata da uno spot radio.
"Tutto nasce dal fatto che il 25% dei pazienti non si rivolge più al proprio dermatologo, così abbiamo sentito la necessità di sensibilizzare e informare riguardo la presenza di centri specializzati in Italia", spiega Manlio Salamone, Sales & Marketing Lead Dermatology Sanofi Genzyme. "La campagna - aggiunge - è nata dal team italiano e lanciata in ambito internazionale, sulla nostra nazione abbiamo poi pensato di adattarla al tema calcistico e della sfida attraverso spot radiofonici e affissioni pubblicitarie, affiancate ad azioni sul web, in modo da coinvolgere fasce d’età giovani, comprese principalmente fra i 25 e i 40 anni. Altre 10 città italiane stanno seguendo e sviluppando l’iniziativa, che speriamo che possa andare avanti anche in futuro".
Una recente indagine sui centri specialistici italiani (dermatologici, allergologici) ha individuato oltre 35 mila pazienti adulti seguiti in Italia, di cui circa 8 mila affetti dalla forma grave della malattia. Secondo quanto emerso dall’indagine dell'European Federation of allergy and airways diseases patients associations, condotta nell’ottobre 2018 su un campione di circa 1.200 pazienti adulti, l'aspetto della pelle ha conseguenze importanti, provocando imbarazzo (58%) e influenzando la vita quotidiana. Inoltre il 38% degli intervistati ha dichiarato di sentire compromessa la propria attività lavorativa a causa proprio dell’aspetto della pelle. Nel complesso circa 1 paziente su 4 sente di non riuscire a gestire la propria condizione e a tenerla sotto controllo, mentre più del 50% degli adulti con dermatite atopica ha riportato sintomi di depressione e/o ansia, con percentuali maggiori riscontrate nei pazienti con la forma grave.
"La nostra esperienza quotidiana, supportata da diversi studi, ci dice che le persone con dermatite atopica, specie grave, hanno provato di tutto per riuscire a calmare il prurito, dormire e cercare di condurre una vita che non sia eccessivamente compromessa dalla malattia. Quando però i risultati sono scarsi, spesso si arrendono", commenta Piergiacomo Calzavara Pinton, presidente Sidemast. "Il fatto che si possa disporre, finalmente, di alcune alternative terapeutiche, consente di poter studiare trattamenti specifici per ogni paziente. Occorre però motivarli, dire loro che le cose stanno cambiando".
A sottolineare l'importanza della campagna lanciata da Sanofi Genzyme anche Francesco Cusano, presidente Adoi: "La malattia comporta un’importante modificazione della vita del paziente, sia dal punto di vista estetico che psicologico. La cosa più importante è fornire a queste persone un'opportunità, perché spesso non pensano di averla". Proprio la sua associazione si affianca all’iniziativa lanciando nelle prossime settimane 'AtopyReg', il primo registro italiano dei pazienti con dermatite atopica. "Un registro importante, al quale lavoreremo con le nostre società, per acquisire dati numerici oggettivi degli interventi effettuati sulla malattia. Così potremo conoscere meglio la patologia e verificare la risposta alle nuove terapie innovative. Si va verso un futuro nuovo e importante".
Ad intervenire anche Fulvio Vitali, delegato Andea (Associazione nazionale dermatite atopica), che ha raccontato la propria esperienza e il suo percorso di cura: "Oltre all’aspetto cutaneo, il prurito incessante può portare allo sviluppo d’insonnia, di ansia e depressione, ripercuotendosi sulla vita sociale di noi pazienti. La campagna – continua Vitali – può essere utile anche nell’aumentare la sensibilizzazione sociale della patologia, spesso banalizzata e poco considerata dalla società. Potrà aiutarci, in futuro, ad avere più comprensione da parte della comunità. La sofferenza e la fatica nella vita di tutti i giorni sono molto superiori a quello che viene percepito".