Più di 30 mila oncologi da tutto il mondo, il 35% stranieri, e ben oltre 5 mila studi sulle nuove strategie terapeutiche più mirate, come l'immunoterapia e i farmaci a bersaglio molecolare, ma anche sui nuovi risultati ottenuti con le terapie tradizionali. Questi i numeri di Asco 2016, l'annuale congresso della Società americana di oncologia clinica che, con il titolo"Sapere collettivo: assistenza e ricerca centrata sul paziente" prende oggi il via fino al 7 giugno a Chicago, che ospita ormai da 7 anni il più grande evento mondiale dell'oncologia.
"Il titolo 'Collective wisdom' vuol rappresentare appieno l’importanza e la necessità di un approccio a 360 gradi all’assistenza dei pazienti - afferma Julie Vose, presidente dell'Asco - La persona malata è infatti al centro di un sistema molto complesso, nel corso del quale si cerca di aiutarla nel percorso terapeutico". Vose pone poi l’accento su come i servizi sanitari nazionali stiano puntando sempre più sul 'valore' delle cure. "La ricerca clinica deve includere anche una componente di costo-efficacia delle terapie per aiutare medici e i pazienti a prendere decisioni informate".
Infine Vose ha annuciato la partecipazione di Joe Biden all’Asco. Il 6 giugno, infatti, il vicepresidente americano farà un intervento sulla nuova strategia per la lotta al cancro partita dagli Usa e promossa da Obama in persona. Curare il tumore, renderlo gestibile, allungare e migliorare la vita dei pazienti: questa la mission di Cancer Moonshot 2020, letteralmente "conquista della luna".
L'iniziativa coinvolge un gruppo di aziende farmaceutiche nel testare cocktail di farmaci oncologici. "Un progetto ambizioso che vuole essere un valido veicolo per attuare un decisivo progresso contro queste patologie - ha concluso Vose - L'Asco affronterà tutti i suoi aspetto essenziali".