Far votare i 16enni. La proposta rilanciata da Enrico Letta dalle colonne di 'Repubblica' non è certamente un'idea nuova. E se i pentastellati se la intestano rivendicandola come antico cavallo di battaglia di Beppe Grillo, anche la Lega potrebbe fare altrettanto vista la proposta di legge firmata da Matteo Salvini datata 2015.
Ma a rigor di storia sotto il motto "un voto per ogni bocca da sfamare" fu nel 1848 il filosofo cattolico Antonio Rosmini nella sua proposta di Costituzione a ipotizzare un suffragio universale più largo con la possibilità per tutti i cittadini di sesso maschile (e per delega anche alle mogli e ai figli) di eleggere i propri rappresentanti.
Facendo un balzo storico di oltre 100 anni, del 'completamento' del suffragio universale è tornato a parlare nel 2004 l'economista cattolico Luigi Campiglio che ha visto la sua proposta di estensione del voto ai minorenni nell'agenda politica dalle Acli.
È poi del 2007 la proposta di legge firmata dai Dem Grillini, Aurisicchio, Bandoli, Maderloni, Nicchi, Pettinari, Sasso, Scotto, Trupia e Zanotti per l'attribuzione della maggiore età ai sedicenni e delle norme relative alla capacità di agire e al diritto di voto. Un'idea lanciata da Walter Veltroni che avrebbe poi sperimentato per primo, con le primarie Pd, l'esito del voto dei sedicenni ai gazebo.
Nel 2013 i Dem rilanciano con un disegno di legge a firma di Antonio Decaro che prevedeva l'estensione del diritto di elettorato ai sedicenni per le elezioni dei consigli regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali.
Nel 2015 è la Lega a presentare una proposta di modifica costituzionale per consentire il voto anche ai sedicenni.
Nel 2016 è la volta di Beppe Grillo che dal blog rilancia la proposta per il voto ai minorenni. Proposta portata poi in Parlamento nel 2017 dal pentastellato Toninelli.
A giugno di quest'anno Grillo torna alla carica ipotizzando un'estensione del diritto di voto anche ai 14enni. Fino all'odierna proposta di Enrico Letta di dare voce al popolo di Greta.