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Conte: "Si firma Memorandum Cina"

Fonti all'Adnkronos: "Usa non vogliono". La Lega mette ancora paletti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP
15 marzo 2019 | 10.39
LETTURA: 6 minuti

Vertice risolutivo questa mattina a Palazzo Chigi, dopo lo scontro nel governo sul Memorandum of understanding, l'intesa per far entrare ufficialmente l'Italia nella nuova Via della Seta. Secondo quanto viene riferito da fonti di governo del M5S, il Memorandum è passato senza modifiche. La Lega, spiegano le stesse fonti, avrebbe accettato l'impostazione data dal Mise. Via libera dunque alla firma. Alcuni paletti del Carroccio però restano. Secondo la posizione espressa dalla Lega "è fondamentale aiutare le aziende italiane a crescere ed esportare all'estero, per raggiungere i numeri di Francia e Germania, e per questo ringraziamo per il grande lavoro fatto Conte, Di Maio e Geraci. Ovviamente la sicurezza nazionale viene prima di tutto e quindi su alcuni settori strategici per noi e per gli alleati (telecomunicazioni, energia, porti e infrastrutture) stiamo facendo tutte le verifiche e le valutazioni necessarie: prima viene la sicurezza degli italiani, poi l'interesse economico". Al vertice erano presenti il premier Giuseppe Conte, i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, e il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi.

CONTE - "Si firma il Memorandum che è un accordo quadro non vincolante" con la Cina, ha detto Conte al termine del vertice. "Sarebbe stato un po' eccentrico non partecipare a questo importante progetto infrastrutturale che richiama la Via della Seta di cui l'Italia è l'approdo naturale" ha aggiunto il presidente del Consiglio. Con la firma dell'accordo quadro, ha rimarcato, "non mettiamo a repentaglio nessun asset strategico. Si sta facendo molta confusione. Una cosa è la tutela degli asset strategici, una cosa è la sottoscrizione di un accordo programmatico non vincolante". Inoltre, ha spiegato il premier, con questo accordo quadro "non ci impegniamo a nulla. E' un'intesa programmatica che di volta in volta sarà arricchita dalla sottoscrizione di singoli accordi che verranno valutati uno per uno". "E' una grande opportunità - ha sottolineato ancora - anche per riequilibrare la bilancia commerciale con la Cina. Vogliamo potenziare il nostro export".

Conte ha inoltre puntualizzato che "l'Italia, dei tredici Paesi che hanno già sottoscritto questo Memorandum e aderito al progetto infrastrutturale della Via della Seta, è l’unico Paese che ha preteso e imposto, rispetto alla versione originaria del Memorandum elaborato dalla parte cinese, principi e regole europee". "L’Italia ha una forza propulsiva per quanto riguarda gli standard europei e dà un contributo a tutta l’Unione europea affinché questa infrastruttura molto importante sia compatibile e adeguata agli standard europei", ha detto il premier.

Poi, a una domanda sulla posizione di Matteo Salvini sulla Via della Seta, Conte ha risposto: "So che i giornali ci descrivono sempre in lite furibonda, ma in realtà quando ci vediamo al tavolo il confronto è assolutamente sereno. Siamo tutte persone ragionevoli e abbiamo l’obiettivo di sottoscrivere accordi che siano di tutela degli interessi nazionali". "Delle volte - ha proseguito - si può ragionare sulle misure più idonee per raggiungere un obiettivo ma poi alla fine si converge".

DI MAIO -" Oggi vince il Made in Italy, con il Bri l'Italia ha deciso di essere più sovrana. Non è un'intesa politica con la Cina ma un'opportunità commerciale, gli Usa restano infatti il nostro principale alleato e la Nato la nostra casa naturale" ha detto Di Maio parlando a margine del vertice. "La Via della Seta aumenterà l'export delle nostre eccellenze nel mercato euroasiatico, cresceranno i nostri imprenditori, le nostre aziende e aumenterà il lavoro. Questo è uno scatto in avanti dell'Italia, un cambio di passo verso il futuro", ha aggiunto il capo politico M5S.

"La 'Via della Seta' si firmerà - ha poi ribadito Di Maio parlando con i cronisti -. E' un memorandum che permetterà alle nostre imprese di esportare più Made in Italy nel mondo e quindi anche in Cina. E questa è una buona occasione per la nostra economia e le nostre aziende". Ho letto che gli Stati Uniti sono preoccupati" per l'intesa ma "non hanno ragione di preoccuparsi perché restano il nostro principale alleato. Anzi: io ho apprezzato a suo tempo Trump quando ha detto 'America First'. Allora io dico adesso 'Italia First': miriamo a tutelare gli interessi dei nostri imprenditori che vogliono portare il Made in Italy nel mondo. Facciamolo firmando degli accordi commerciali che non sono accordi politici, ma restiamo alleati degli Usa, restiano nella Nato e all'interno del Patto dei Paesi occidentali" ha aggiunto il vicepremier, che ha poi smentito lo "scambio" con la Lega tra la firma del memorandum con la Cina e il via libera agli F35. "Il dossier F35 è nelle mani del presidente Conte e della ministra Trenta", ha sottolineato il capo politico del M5S.

IL DOSSIER 5G - Nel corso del vertice di questa mattina è stato discusso rapidamente anche il dossier 5G, capitolo che, viene spiegato da fonti di governo M5S, "è assolutamente sconnesso" dal Memorandum sulla Via della Seta. E' stato trovato un accordo per la Golden Power. "Siamo molto preoccupati anche noi, insieme agli Usa. Sulle telecomunicazioni saremo vigili", ha assicurato Di Maio. "Rafforzeremo la golden power per rafforzare gli interessi nazionali" ha affermato Conte. La partita del 5G non riguarda solo gli operatori cinesi ma tutti gli operatori ed "è una partita che stiamo seguendo. Stiamo adottando tutte le contromisure" ha spiegato il premier, ribadendo che "sono questioni molto sensibili per l'interesse nazionale e richiederemo, imporremmo tutte le cautele, tutte le misure proattive. E' un asset strategico".

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