Il capo dello Stato: "Tempo trascorso non sanerà mai ferita ma consolida solidarietà umana"
"La Repubblica sente come dovere inderogabile la permanente espressione della solidarietà e l’impegno per una più completa ricostruzione dei fatti". Ad affermarlo è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione in occasione del 41° anniversario della strage di Ustica. "La strage di quarantuno anni or sono, nel cielo di Ustica - ha aggiunto il Capo dello Stato - è impressa nella coscienza degli italiani come una tragedia straziante, che ha strappato alla vita ottantuno persone indifese, che ha gettato in un dolore indicibile i loro familiari, che ha lasciato la Repubblica senza una verità univoca capace di ricomporre appieno il quadro delle circostanze e dei responsabili".
"Nel giorno della ricorrenza il primo pensiero - sottolinea il Capo dello Stato - va a coloro che hanno perso genitori, fratelli, sorelle, parenti, amici. Il tempo trascorso non sanerà mai la ferita, ma consolida il legame di solidarietà umana e il sentimento di vicinanza verso chi ha tanto ingiustamente sofferto. Accanto ad esso cresce il senso di riconoscenza per l’impegno civile che i familiari sono stati capaci di esprimere, promuovendo la ricerca della verità anche di fronte a condotte opache e ostruzionistiche, incoraggiando gli uomini dello Stato che sono stati capaci di compiere passi importanti".
CASELLATI
"Ustica è un nome che ogni anno rievoca dolore e indignazione in tutto il Paese. Ma dopo 41 anni, le uniche parole che contano sono verità, conoscenza e trasparenza. Per questo, da inizio legislatura, mi sono impegnata a rendere accessibili gli atti delle Commissioni parlamentari di inchiesta del Senato. E fino ad oggi, sono 134mila le pagine desecretate. Un traguardo importante al quale possiamo e dobbiamo dare un seguito", ha affermato dal canto suo il presidente del Senato Elisabetta Casellati.
"L’obiettivo è conoscere tutta la verità e, finché non sarà raggiunto, il mio impegno non verrà mai meno, per onorare la memoria delle 81 vittime innocenti e il debito morale che l’Italia ha nei confronti dei loro familiari", conclude il presidente del Senato.