"Le Forze Armate e la capacità militare sono uno strumento di politica estera quindi, senza una politica estera comune, non serve un esercito comune: sarebbe uno spreco, tutti avrebbero un potere di veto sull'impiego. E' dunque indispensabile che nasca questa politica estera comune e condivisa a quel punto serviranno anche le Forze Armate comuni". E' quanto afferma all'Adnkronos il generale Vincenzo Camporini, già Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e della Difesa.
"Si tratta di un processo lungo ma che bisogna percorrere perché senza una comunità di intenti gli europei sono fuori gioco e costretti a subire le decisione altrui. Se avessimo una politica estera comune saremmo in grado di dettare noi le regole e non subirle dagli altri", sottolinea il generale Camporini.
"Con l'ingresso di altri Paesi nell'Unione europea la questione si complica: finché non viene abolito il concetto di decisione all'unanimità, più sono gli interlocutori più è facile avere dei veti - conclude - Ciò detto, l'arrivo di Paesi che hanno una base culturale comune può facilitare le cose, ma bisogna cambiare le regole".