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Ucraina, Dini: "Bene Draghi ma doveva dire attacco inaccettabile più che ingiustificabile"

"Gli Usa non hanno mai spiegato il no alle proposte russe su Nato e Trattato sicurezza"

Lamberto Dini (Fotogramma)
Lamberto Dini (Fotogramma)
24 febbraio 2022 | 19.45
LETTURA: 2 minuti

"L'Italia deve certamente muoversi in ambito Ue e Nato e mi pare che il presidente Draghi abbia preso la posizione giusta. Tuttavia, le parole possono essere interpretate in vari modi. Draghi ha detto che l'azione russa è ingiustificata e ingiustificabile. Avrei preferito dicesse 'inaccettabile'". Lo dice all'Adnkronos Lamberto Dini.

"Perché -domanda l'ex premier e ministro degli Esteri- quando gli Usa hanno attaccato l'Iraq era giustificabile? Tutto questo è anche il risultato del fatto che Usa e alleati europei, nonostante gli sforzi di Francia e Germania, non abbiano ritenuto opportuno prendere in considerazione le proposte della Russia. E Washington non ha mai voluto spiegare perché le richieste -l'impegno che l'Ucraina non entrasse a far parte della Nato, e l'idea di un nuovo Patto per la sicurezza in Europa- non erano accettabili. Erano richieste russe e sono state giudicate irricevibili. Senza fornire una spiegazione, a fronte di una politica di espansione Nato verso est. Oltretutto, qualcuno ci spieghi come aumenterebbe la sicurezza atlantica collettiva se solo questa eventualità sta producendo quello che vediamo...". Insomma, nei fatti, l'"Ucraina nella Nato produce insicurezza".

"Ora siamo in una situazione difficile: l'Ue imporrà delle sanzioni severe, ma Putin le avrà già ampiamente prese in considerazione prima di intraprendere questa azione militare. Sanzioni che avranno effetti negativi per noi stessi, non per gli Usa. Personalmente, speravo che Putin non arrivasse a tanto. E' un autocrate ma anche un grande stratega: la misura dell'errore si avrà solo in base allo sviluppo della situazione. Tuttavia, ribadisco: l'Italia deve restare fedele alla sua posizione europea e atlantica, anche perché non ha scelta, e anche se sarà duramente penalizzato il suo export mentre già si sta impennando il costo del gas. Purtroppo, paghiamo il prezzo di non aver preso in considerazione un nuovo Trattato di sicurezza in Europa, che avrebbe comportato la possibile riduzione degli armamenti, sia a Est che a Ovest. Ora -conclude Dini- nessuno può dire come finirà". (di Cristiano Fantauzzi)

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