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Tra boatos su Sanremo e rumors su nomine, è ancora giallo su date rinnovo Cda Rai

La pubblicazione sui siti di Camera, Senato e Rai del bando per le candidature darà il via al lungo iter che richiede almeno 60 giorni

La sede Rai di viale Mazzini
La sede Rai di viale Mazzini
13 marzo 2024 | 15.05
LETTURA: 4 minuti

La prossima settimana si capirà se le procedure per il rinnovo del Cda Rai, che richiedono almeno 60 giorni di tempi tecnici, partiranno già a marzo o solo dopo l'approvazione del bilancio da parte dell'azienda e dell'assemblea degli azionisti.

Chiaramente, un avvio già intorno al 20 marzo dell'iter per l'elezione dei consiglieri eletti da Camera e Senato e del consigliere eletto dai dipendenti Rai, garantirebbe un po' più di tempo per tutti gli adempimenti e per arrivare al rinnovo entro il termine di scadenza del precedente mandato triennale, che dovrebbe essere il 15 luglio 2024, visto che l'attuale Cda è stato nominato dall’Assemblea degli Azionisti Rai il 15 luglio 2021.

La certezza dell'avvio del percorso di selezione dei cinque consiglieri eletti (due dalla Camera, due dal Senato e uno dai dipendenti Rai) si avrà solo con la pubblicazione di un avviso sui siti di Camera, Senato e Rai (nei 30 giorni successivi verranno presentate le candidature e negli ulteriori 30 giorni bisognerà votare). L'avvio dipende sostanzialmente dai tempi della politica che è in cerca di accordi all'interno di maggioranza e opposizione sui candidati.

Per i due consiglieri indicati dall'azionista, ovvero dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (il Cda è composto da 7 consiglieri), destinati a diventare amministratore delegato e presidente, sembrerebbero esserci invece pochi dubbi: con Giampaolo Rossi, attuale direttore generale, considerato già da mesi ad in pectore e Simona Agnes, molto apprezzata nell'attuale mandato da consigliere e promotrice di una visione di servizio pubblico che attualizza la lezione del padre Biagio, indimenticato direttore generale di Viale Mazzini dal 1982 al 1990, in pole position per la presidenza. Ma nel tourbillon di indiscrezioni si fanno aventi in queste ore anche voci su Marcello Ciannamea verso la direzione generale al posto di Rossi e su Roberto Sergio che tornerebbe a guidare la radiofonia, che ha diretto per tanti anni e di cui ha mantenuto l'interim anche ora che è ad.

E mentre si cerca di capire se le procedure per il rinnovo partiranno a fine marzo o dopo l'approvazione del bilancio (che dovrebbe essere varato dal Cda Rai il 17 aprile e dall'assemblea degli azionisti entro il mese seguente), in Rai è già in corso da settimane, il lavoro per la predisposizione dei palinsesti della prossima stagione televisiva. Con Sanremo 2025 che aleggia come il grande nodo da risolvere: tra boatos subito smentiti di un ritorno di Amadeus (che ha più volte dichiarato nelle ultime settimane di volersi prendere una pausa dal festival) e proposte pittoresche come quella avanzata da Morgan al maestro Riccardo Muti di una direzione artistica in 'tandem', l'ipotesi più avallata dagli addetti ai lavori - a quanto apprende l'Adnkronos - è quella di una guida del festival a 'responsabilità condivisa', con più di un conduttore ad affrontare la pesante eredità di Amadeus, con i record d'ascolto e i successi musicali ottenuti nell'ultimo quinquennio. Sicuramente non si tirerebbero indietro di fronte ad una investitura aziendale due colonne Rai come Carlo Conti e Antonella Clerici, magari affiancati da un conduttore più giovane come Alessandro Cattelan o Stefano De Martino. Ma la quadra al momento non sarebbe ancora stata trovata. E non si esclude nemmeno che per il prossimo festival si torni ad una direzione musicale separata da quella artistica e non affidata ad uno dei conduttori in campo.

Anche per Sanremo è probabile che l'azienda voglia arrivare alla presentazione dei palinsesti (di solito fissata tra fine giugno e metà luglio) con la soluzione in tasca, in modo che la complessa macchina festivaliera abbia la possibilità di mettersi in moto per tempo sia sul fronte di Sanremo Giovani che della selezione dei Big.

Così come è probabile che si voglia permettere al nuovo Cda di essere già operativo per l'appuntamento della presentazione dei palinsesti agli inserzionisti pubblicitari. Ma con tutta probabilità l'approvazione dei palinsesti spetterà all'attuale Cda perché non ci sarebbero i tempi tecnici per fare diversamente. C'è da dire però che l'ormai praticamente certa nomina di Giampaolo Rossi (attuale dg) come futuro ad, garantirà comunque una certa continuità di esercizio e progettualità. Ed è forse per questo che finora nessuno ha spinto sull'acceleratore per far partire il countdown. Mentre la presidente della commissione di Vigilanza, Barbara Floridia, è tornata a chiedere la riforma della governance Rai anche alla luce del via libera definitivo arrivato oggi a Strasburgo alla legge europea per la libertà dei media, che si prefigge lo scopo di proteggere i giornalisti e i media dell'Ue da ingerenze politiche o economiche.

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