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Superbonus, Meloni: "Cercato di sanare situazione fuori controllo"

La premier: "Misura che costa a italiani 105 miliardi, scritta male con rischi devastanti per il bilancio pubblico". E sulle regionali dice: "Segnale di consenso al nostro lavoro, ora le riforme"

Superbonus, Meloni:
19 febbraio 2023 | 11.12
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Con l'intervento sul superbonus 110% "abbiamo cercato di sanare una situazione che è diventata purtroppo fuori controllo, con esiti che possono essere imprevedibili e molto pesanti", una misura che "l'ho detto, lo ripeto, nasceva con intenti condivisibili, ma la misura è stata scritta così male, è fatta così male, che ha generato una serie enorme di problemi che noi oggi abbiamo ereditato e siamo tenuti a cercare di risolve". Così la premier Giorgia Meloni, nel suo appuntamento video 'gli appunti di Giorgia', si sofferma sul provvedimento che il governo ha varato in relazione al superbonus, con lo stop alla cessione dei crediti.

"ll costo totale" del superbonus "è attualmente è di 105 miliardi di euro e questo è interessante perché io ricordo quando qualcuno che aveva inventato questa misura fatta così, andava in giro in campagna elettorale a dire che grazie a lui si poteva gratuitamente ristrutturare casa. Però c'è un problema che quando lo Stato fa qualcosa non è mai gratuito, perché i soldi che spende sono soldi dei contribuenti". "La misura non era affatto gratuita ma è una misura che ovviamente impatta sulle casse dello stato perché dove c'è un creditore c'è anche un debitore, e quel debitore sono i contribuenti italiani allora ovviamente questa cosa qui ha bisogno di essere sistemata, perché intanto ci sono state moltissime truffe" pari a "nove miliardi di euro di truffe, cioè di lavori che non sono stati fatti". "Oggi abbiamo migliaia di aziende - avverte - che rischiano il tracollo e siccome l'abbiamo ereditato noi questo problema, adesso dobbiamo cercare una soluzione, per evitare che migliaia di aziende rischiano il tracollo".

"Questi crediti hanno praticamente generato una sorta di moneta parallela e quella moneta parallela rischia di impattare sui bilanci pubblici in modo devastante". Così Giorgia Meloni, nel suo appuntamento video 'gli appunti di Giorgia', sul tema del superbonus. "Quei bilanci pubblici - spiega - sono il bilancio dello Stato, ma sono anche bilanci degli enti locali e quando crolla il bilancio pubblico purtroppo questo impatta su tutti, anche sulle aziende che devono prendere quei crediti, anche su chi ha fatto il superbonus". "Noi dobbiamo difendere il bilancio pubblico perché altrimenti i risultati saranno traumatici per tutti", avverte il premier.

Con il superbonus "aziende e lavoratori sono stati messi in una condizione tragica da qualcuno che evidentemente non era abbastanza serio nello scrivere questa misura, quindi siamo intervenuti e continuiamo a intervenire, convocheremo tutte le associazioni di categoria, le aziende coinvolte, per capire che cosa altro possiamo fare per aiutarle, per dare loro una mano, per salvare queste aziende e per salvare questi lavoratori e per rimettere questa misura in un binario sensato".

REGIONALI - La presidente del Consiglio è tornata poi sul tema delle regionali: "Voglio fare i miei migliori auguri ai due presidenti eletti, Attilio Fontana, confermato in Lombardia e Francesco Rocca nel Lazio, una affermazione del centrodestra, che io considero un segnale da parte dei cittadini di consenso attorno al lavoro che il governo sta portando avanti, e noi ripagheremo quel consenso facendo le tanto attese riforme che gli italiani aspettano da tanti anni", afferma. "Ovviamente non posso non considerare che tanti italiani vanno convinti a partecipare alle elezioni, il tasso di astensione è stato alto, ogni cittadino che decide di non partecipare è una sconfitta per la democrazia", sottolinea. "Ma i dati dicono che c'è un consenso molto ampio per quello che stiamo facendo", aggiunge.

MIGRANTI - "Voglio dire che sono molto molto soddisfatta, perché nelle conclusioni del Consiglio Europeo ci sono buona parte delle posizioni che l'Italia ha sostenuto e io penso che quelle conclusioni dimostrino come con determinazione e con un po' di sana volontà, l'Italia sia una nazione che può difendere i suoi interessi nazionali in Europa come noi abbiamo dimostrato di riuscire a fare", afferma tornando a parlare della questione migranti. "I temi che erano all'ordine del giorno del Consiglio Europeo erano molto importanti - sottolinea - particolarmente la vicenda migratoria". In Europa "c'è un totale cambio di paradigma quindi un totale cambio di approccio" infatti "entrano nelle conclusioni del Consiglio Europeo una serie di concetti che non era stato possibile fissare prima, concetti come il fatto che l'immigrazione è un problema europeo e necessita di risposte europee".

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