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Stop auto benzina e diesel da 2035, Salvini a Letta: "Regalo alla Cina"

Lettera del leader della Lega sul quotidiano 'La Stampa': "Duro colpo per l'automotive, a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro"

(Fotogramma)
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10 giugno 2022 | 09.47
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Stop auto benzina e diesel dal 2035, in una lettera pubblicata sul quotidiano 'La Stampa' il segretario della Lega, Matteo Salvini, scrive che il pacchetto "Fit for 55" approvato dal Parlamento Ue, "in concreto, rappresenta un duro colpo per l'automotive e non solo, mettendo a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro collegati al settore, e non affronta concretamente alcuni temi legati all'ecologia".

"Una politica realistica, che sappia coniugare tutela dell'ambiente e tutela del lavoro, avrebbe dovuto invece stanziare risorse importanti per avviare una riconversione produttiva, una formazione adeguata delle maestranze, un'indipendenza da Paesi extraeuropei della fornitura delle batterie. Oggi l'Italia non produce batterie, mentre l'Europa ha un rilievo marginale; la produzione è concentrata soprattutto in Cina. Siamo veramente sicuri di voler mettere la mobilità italiana ed europea nelle mani cinesi?", si chiede il leader del Carroccio.

Salvini poi osserva: "Enrico Letta parla del conflitto tra tutela dell'ambiente e difesa dei posti di lavoro. Il segretario dem dovrebbe sapere che rinunciare di colpo a veicoli benzina e diesel dal 2035 (di fatto senza gradualità, come invece proposto dalla Lega) danneggia la produzione automobilistica europea, un settore che è sempre stato strategico per l'Europa (e aumenta le emissioni globali di CO2)".

"Il pacchetto votato nelle ultime ore a Strasburgo, e su cui la maggioranza Ursula è andata in pezzi - rimarca ancora Salvini -, prevede nuove tasse a settori inquinanti, anche se non sempre esistono tecnologie alternative più pulite. O infrastrutture per l'approvvigionamento. Risultato: l'Europa si impone dei vincoli che i nostri competitor commerciali, dalla Cina all'India, non hanno, pur avvelenando imperterriti il pianeta. Senza considerare i riflessi negativi sui consumatori: quanti italiani - insiste il leader leghista - potrebbero permettersi un'auto elettrica, anche ipotizzando un calo dei prezzi del 20%?". "In conclusione", secondo Salvini "non miglioreremo la salute del mondo, ma in compenso saremo più poveri. Non mi pare un grande affare".

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