"Processi servono ad accertare fatti, non è malagiustizia"
“Il tema è stato già affrontato dal Legislatore nel 2006 con la legge Pecorella, che ha visto un anno dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale. Dell’inappellabilità delle sentenza se ne può discutere ma non nei modi in cui è stata rappresentata in queste ore. Non è certo questa la soluzione ai problemi della giustizia”. A dirlo il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, interpellato dall’Adnkronos sulla proposta di Silvio Berlusconi relativa all’inappellabilità delle sentenze di assoluzione, di primo o di secondo grado.
“Se un processo si conclude con un’assoluzione non si può pensare che si tratti di malagiustizia: i processi si fanno per accertare i fatti - sottolinea il presidente dell’Anm - Non è accettabile questo modo di ragionare, i processi vanno fatti per accertare la verità storica che non si conosce all’inizio”.