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Ragusa

Salvini in lacrime per i cuginetti falciati dal Suv

Il vicepremier ha incontrato (in forma privata) i genitori di Alessio e Simone, i due cuginetti falciati sull’uscio di casa da un suv poche settimane fa per le strade di Vittoria, nel ragusano

Salvini in lacrime per i cuginetti falciati dal Suv
12 agosto 2019 | 13.04
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E' durato oltre un'ora l'incontro di Matteo Salvini con i genitori di Alessio e Simone, i due cuginetti falciati sull’uscio di casa da un suv poche settimane fa per le strade di Vittoria, nel ragusano. "Vado da papà e non da ministro", aveva spiegato il vicepremier prima di andare a trovare le famiglie, sottolineando la forma privata della visita.

Al termine, in lacrime, Salvini ha chiesto ai cronisti un po' di tempo prima di rispondere alle domande. "Un momento", ha detto. Ai genitori dei due bimbi il leader del Carroccio ha regalato una medaglietta sacra della Madonna di Medjugorie e ha promesso che si sentiranno "ogni settimana".

"Spero solo che questo doppio sacrificio svegli la comunità, perché qui c'è una connivenza, una omertà, una paura, un silenzio che ho trovato in poche altre zone di Italia", è la denuncia di Matteo Salvini. "Sono stato a Locri, a Corleone ma non ho trovato questi silenzi - ha detto - bisogna dare coraggio a chi rispetta le regole. Me ne occuperò appena torno al ministero. Qua c'è da portare via pure le ultime mutande a questi delinquenti. Se non reagisce la comunità, non servono neppure 500 poliziotti in più. Ma se poi per paura gli appalti li dai a questi delinquenti, come i trasporti e i funerali, non serve. Ma ho dato la mia parola ai genitori di Alessio e Simone che ci sentiremo ogni settimana e che verrò spesso a Vittoria". "Tornerò con in dote forze dell'ordine ma nella coscienza delle persone non posso entrare", ha poi spiegato.

Non sono mancate le contestazioni. "Sciacallo" gli ha gridato un gruppo di attivisti all’uscita dal municipio del comune siciliano. Contro Salvini è stato organizzato anche un flash mob silenzioso. Un centinaio di persone, tutte vestite di bianco, in silenzio, hanno protestato con un cartello con su scritto 'Il dolore non è propaganda'. In prima fila Andrea Gentile del 'comitato di accoglienza di Salvini'. "Per noi - dice all’Adnkronos - non si fa propaganda sul dolore di due genitori, non si fa sciacallaggio mentre ci sono 150 persone ancora in mare. Non è consentito sentir dire che lei vuole prender i 'pieni poteri' come Mussolini".

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