di Fabiano De Micheli
Trasformare il Rosatellum in un modello tedesco, "che garantisca rappresentanza e governabilità". E' una delle posizioni espresse nei giorni scorsi da Forza Italia che, in tema di legge elettorale, aspetta le mosse - ma soprattutto le parole in Direzione nazionale - del segretario del Pd, Matteo Renzi.
Da martedì prossimo, quindi, si potrebbe avere un'idea più chiara di convergenze e 'alleanze' in Parlamento sul sistema di voto.
Ma in cosa sono simili e in cosa si differenziano il Rosatellum e il modello tedesco?
§ Elezione dei parlamentari
- ROSATELLUM
Il 50% dei deputati è eletto in collegi uninominali. L'altro 50% con il proporzionale. I candidati più votati in ogni collegio uninominale (312 alla Camera, 157 al Senato) ottengono direttamente il proprio seggio.
- SISTEMA TEDESCO
Metà dei membri del Bundestag è eletto direttamente dalle 299 circoscrizioni uninominali in cui è diviso il Paese. L'altra metà in base alla percentuale di voti ottenuta dal partito in ogni Land.
§ Soglia di sbarramento
- ROSATELLUM
Nella quota proporzionale è fissata al 5% su base nazionale, sia al Senato che alla Camera, con l'eccezione delle liste relative alle minoranze linguistiche per il quale la soglia è al 20% nella regione di riferimento.
- SISTEMA TEDESCO
Rimangono fuori i partiti che non superano la soglia di sbarramento del 5%, né riescono ad eleggere almeno tre deputati attraverso le circoscrizioni uninominali.
§ Scheda
- ROSATELLUM
Si vota su una sola scheda per Camera. Vietato il voto disgiunto, ovvero la possibilità di votare un candidato nel collegio uninominale e una lista a lui non collegata nella parte proporzionale.
- SISTEMA TEDESCO
Ogni elettore ha a disposizione due schede: con una elegge il proprio rappresentante locale al Bundestag (uninominale); con la seconda esprime la propria preferenza verso un partito (proporzionale).