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Riforme, il M5S resterà fuori dall'Aula: "Il Pd se le voti da solo"

La capogruppo grillina alla Camera alla vigilia del voto: "Non hanno voluto accettare e discutere modifiche con nessuno, a noi non resta che rimanere fedeli alla linea". Ex grillini, Battista: "Facciamo un gruppo e poi al Governo indicando un tecnico". Berlusconi ha annunciato il voto contrario di Forza Italia. Delrio: "Difficile da capire, ma ce ne faremo una ragione"

La Camera dei deputati (Adnkronos)
La Camera dei deputati (Adnkronos)
09 marzo 2015 | 13.55
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Domani, quando l'Aula della Camera darà il voto finale sulle riforme, "non entreremo in Aula, rimaniamo esattamente in quella che era la nostra posizione più di due settimane fa, quando è stata decisa la seduta fiume" sul ddl Boschi. La riforma costituzionale "se la voti il Pd, se la voti da solo visto che ha fatto tutto da sé". Lo dice all'Adnkronos Fabiana Dadone, capogruppo M5S alla Camera.

"Di fatto - sottolinea Dadone - non è cambiato nulla. Il provvedimento resta quello che è, accentra tutti i poteri nelle mani del governo, trasforma il Senato in un parcheggio di senatori part time che arriveranno da Regioni e Comuni, dove, come noto, l'incidenza della corruzione è più alta, si rischiano dunque scudi e immunità".

"Il Pd non ha voluto accettare e discutere modifiche con nessuno - incalza la capogruppo grillina - nonostante la nostra totale disponibilità. A noi non resta che rimanere fedeli alla linea". Dunque i 5 Stelle resteranno fuori dall'Aula, "non ha senso per noi agire diversamente, il provvedimento se lo voti il Pd da solo visto che ha fatto tutto da sé".

La presa di posizione del M5S arriva all'indomani delle dichiarazioni di Silvio Berlusconi che ha annunciato il voto contrario di Forza Italia sulle riforme. "Abbiamo la maggioranza. Che poi Berlusconi si sottragga al voto dopo aver approvato la riforma risulta difficile da capire, ma ce ne faremo una ragione", commenta oggi, intervistato da Qn, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio.

Mentre il leader di Ncd Angelino Alfano in un post su Facebook scrive: ''Non ci stupisce che la Lega chieda a Forza Italia, come condizione indispensabile per un accordo alle regionali, di non votare le riforme che, prima, la stessa Fi aveva sostenuto. Ci stupirebbe (e ci dispiacerebbe molto) se Fi accettasse questo diktat".

L'europarlamentare e consigliere politico di Fi Giovanni Toti, ospite de 'La telefonata' di Maurizio Belpietro su Canale5, sottolinea: "Vedremo se al Senato i numeri ci sono davvero. Fino ad ora se non ci fossero stati i senatori di Forza Italia non sarebbero passate né la legge elettorale né la riforma costituzionale".

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