"Conte? Non ce la fa più, ho quasi voglia di smettere di attaccarlo"
Il Governo arriva al 2023? "Si, certo, i grillini restano lì abbarbicati e aggrappati alle poltrone fino al 2023". Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, a proposito del futuro dell'Esecutivo, in conferenza stampa a Milano. E a chi gli chiede delle future coalizioni in vista delle prossime elezioni politiche, Renzi risponde: "Io credo che i 5 Stelle non arriveranno alle elezioni Politiche 2023, i 5 Stelle oggi sono la negazione di tutto quello che affermavano quattro anni fa. Non ci arrivano, sono divisi".
"Io poi Giuseppe Conte inizio quasi ad aver voglia di smettere di attaccarlo, sono una Litote ambulante. Il problema di fondo è: chi è Giuseppe Conte oggi? Arriva a fare il premier per caso, fa il leader e prova a cambiare il capogruppo alla Camera e glielo lasciano, fa talmente un capolavoro in Commissione esteri che eleggono Stefania Craxi. Non è capace. Da quando ha perso Palazzo Chigi non ce la fa più".
Parlando del suo prossimo incontro a Milano, Renzi aggiunge: "Vado all'incontro alla scuola della Lega, oggi, come agli incontri con altri pariti, come Letta va ad Atreju. Mi incuriosisce, mi piace che gli altri partiti facciano scuole di formazione". "Se me lo chiederanno dirò che la Lega ha sbagliato tutto su reddito di cittadinanza e Quota 100. Non dirò quello che ha detto Giuseppe Conte quando è andato, cioè 'io sono un populista'. Io vado dalla Lega a dire che non sono populista, caro Giuseppi".
LA SINISTRA - Scambio di battute, poi, tra Matteo Renzi e il direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, alla scuola politica della Lega. "Ho parlato troppo. Sa, noi di sinistra facciamo discorsi castriani", dice il leader di Italia Viva, subito incalzato da Sangiuliano: "Noi di sinistra chi?". E lui: "Sono venuto dalla Lega solo per dire che sono di sinistra. Non potevo certo farlo alla festa di Leu", ribatte Renzi. Punti di contatto tra Italia Viva e la Lega ce ne sono? "Non mi pare, solo sulla carta di identità, il nome Matteo".
UCRAINA - "Meno male che sono state mandate le armi in Ucraina" ha detto Renzi. "C'è chi si è scoperto pacifista all'improvviso. Se hai fatto il presidente del Consiglio e hai aumentato le armi più di altri, non puoi dire che sei pacifista in base ai sondaggi". "Non seguite i sondaggi, le armi sono state fondamentali. Adesso credo che ci voglia anche l'iniziativa diplomatica. Chi la sta facendo? Erdogan, i cinesi", ha aggiunto. Secondo Renzi, "è evidente che aver inviato le armi non è sufficiente, occorre una soluzione politica, che non è facile da trovare. Ci saranno conseguenze nei prossimi decenni" dalla guerra in Ucraina.