Con riferimento alle elezioni regionali che si sono svolte in Emilia Romagna e Calabria, "nella settimana successiva alla segnalazione c'è stato un riequilibrio, pluralismo va valutato in lasso di tempo ampio"
Il Consiglio dell'Agcom ha deliberato l’archiviazione dell’esposto presentato il 23 gennaio scorso dal deputato di Italia Viva Michele Anzaldi nei confronti della Rai per la violazione dei principi di pluralismo informativo da parte del Tg2.
Nella segnalazione, Anzaldi lamentava la presunta violazione da parte della Rai delle norme in materia di pluralismo informativo e dei principi della “par condicio elettorale” con riferimento alle elezioni regionali che si sono svolte in Emilia Romagna e Calabria il 26 gennaio 2020. In particolare, Anzaldi osservava che “solo in questa settimana il Tg2 ha dedicato diversi servizi (13/14/15/17 gennaio) agli appuntamenti elettorali del leader della Lega, Matteo Salvini, nelle regioni che andranno al voto tra pochi giorni, Emilia Romagna e Calabria. In pochi giorni gli inviati del Tg2 hanno seguito Salvini in Emilia ai comizi di San Pietro in Casale, Castenaso, Borgo Val di Taro, Berceto, Noceto, Parma, Casalecchio di Reno, Bologna, dell’autodromo di Varano, e in Calabria a Catanzaro e Riace, dando ampio spazio alle sue dichiarazioni di carattere politico-propagandistico, con diretti riferimenti alle regioni al voto. Se la campagna dei candidati di centrodestra ha ricevuto questa copertura con lo spazio attribuito ai comizi di Salvini, nessuno spazio paragonabile è stato invece garantito ai candidati delle altre coalizioni” ed evidenziava i “continui servizi dedicati in queste settimane e in particolare in questi giorni dal Tg2 agli appuntamenti elettorali di Salvini in Emilia Romagna e in Calabria”.
Ma nella delibera, datata 13 febbraio, l'Agcom ha smontato punto per punto l'esposto di Anzaldi. In particolare, l'Autorità, dopo aver visionato i servizi del Tg2 indicati da Anzaldi, ha sottolineato di aver esaminato "i dati di monitoraggio relativi alle edizioni del Tg2 andate in onda nella settimana successiva a quella oggetto di segnalazione (18 - 24 gennaio 2020) da cui emerge che la testata ha dato spazio anche agli appuntamenti elettorali connessi alle elezioni regionali degli altri leader politici, in primo luogo Zingaretti, Di Maio e Meloni".
E, dopo aver richiamato tutti i riferimenti normativi in materia, ha ricordato che la normativa in materia di informazione non impone ai tg "né parità matematiche, né limiti quantitativi di presenze, né obblighi incondizionati di partecipazione di esponenti di forze politiche che siano scollegati dal tema delle trasmissioni". Ha sottolineato inoltre "che il rispetto del principio della parità di trattamento non può essere valutato, di norma, in relazione ad un singolo episodio occorso nell’ambito di un telegiornale".
Agcom ha inoltre "preso atto delle iniziative assunte dalla testata al fine di assicurare adeguati spazi ai leader dei principali partiti in competizione in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio 2020". Ed ha ritenuto "che la condotta posta in essere dalla testata ha inteso realizzare il riequilibrio negli spazi fruiti dai diversi soggetti politici in ossequio alla ratio della legge" sulla par condicio. Ed ha quindi deliberato l'archiviazione dell'esposto di Anzaldi, come chiedeva anche la Rai nell'ampia memoria difensiva trasmessa ad Agcom e citata nella stessa delibera, dove fra l'altro Viale Mazzini sottolinea che "nel periodo settembre 2019 – gennaio 2020 emerge un incontestabile equilibrio in tutte le principali testate nella rappresentazione delle diverse componenti politiche, sempre in ragione dei diversi pesi elettorali e dell’agenda politica del momento”.
Nella memoria inviata ad AgCom la Rai ha sottolineato inoltre: "Il TG2 non ha dedicato alcuno spazio ai candidati alle elezioni regionali di nessuno degli schieramenti in lizza. Il TG2 ha ospitato, ben prima che iniziasse la campagna elettorale e soprattutto prima che fossero formalizzate le candidature, il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, nella puntata della rubrica 'Post' andata in onda il 16 ottobre 2019 e l’ex sottosegretaria Lucia Borgonzoni nella puntata della rubrica 'Post' andata in onda il 18 novembre 2019. Il tempo dedicato ad entrambi è stato equivalente e ciò avveniva quando nessuno dei due aveva formalizzato la candidatura. Il TG2 si è limitato a seguire — nel rispetto dei principi in materia di pluralismo — il dibattito politico nazionale di questi mesi di tutti i leader politici (Zingaretti, Di Maio, Berlusconi, Meloni, Renzi, Speranza) e non, come lamenta l’esponente, 'appuntamenti elettorali'. La scelta dei singoli leader di partecipare a manifestazioni pubbliche in un territorio anziché in un altro non poteva rappresentare una discriminante nell’obbligo del TG2 di garantire la giusta visibilità ad ogni singolo vertice di una rappresentanza politica nel rispetto del dovere di cronaca e di approfondimento informativo. Non solo: nei servizi in oggetto si è fatta estrema attenzione a che non si riportassero le frasi dei leader inerenti al contesto elettorale ma quelle che attenevano a questioni politiche nazionali (l’economia del Paese, la manovra, le vicende della Libia, la lotta alle mafie, etc.), evitando, per massima prudenza, la ripresa di manifesti e tabelloni elettorali. Come potrà essere facilmente verificato, rinviando anche a quanto emerge nel monitoraggio del periodo settembre 2019-gennaio 2020 […], la contestazione secondo cui il Tg2 abbia seguito solo la campagna elettorale del senatore Salvini è totalmente priva di fondamento".
Rai ha inviato inoltre ad AgCom il dettaglio degli spazi dati ai vari esponenti. "Il leader del Pd Zingaretti è stato seguito, con giornalisti inviati: il 13 e 14 gennaio a Contigliano; il 17 gennaio a Forlì, Cesena, Cesenatico; il 18 gennaio ad Imola; il 19 e il 21 gennaio a Roma; il 23 gennaio nella città di Bologna e nella città di Ferrara; il 24 gennaio a Lamezia Terme, a Reggio Calabria e comuni limitrofi. Il 15 gennaio è stato intervistato a Roma presso la sede della Regione".
"Il 14 gennaio - si legge sempre nella memoria inviata dalla Rai ad AgCom - è stato intervistato il senatore Matteo Renzi, leader di Italia Viva e il 16 gennaio a Roma è stato seguito con troupe dedicata. Il 23 gennaio al senatore Matteo Renzi è stato dedicato in una delle principali edizioni, quella delle 20,30, un servizio inerente al suo incontro con i 'Millennials'".
E ancora: "Il leader del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio è stato seguito: il 9 gennaio ad Algeri; il 13 gennaio a Tunisi; il 18 gennaio a Lamezia Terme e comuni limitrofi; il 22 gennaio nell’incontro con “i facilitatori” a Roma; il 23 gennaio a Bologna e in località limitrofe. Il 15 gennaio l’on. Di Maio è stato seguito nel corso del suo intervento al Parlamento. Inoltre, per doveroso approfondimento informativo nell’ambito dell’agenda politica, il 23 gennaio a seguito della decisione dell’onorevole Di Maio di abbandonare il molo di capo politico del Movimento Cinquestelle il Tg2 ha provveduto a realizzare un’intervista con il nuovo leader, il senatore Vito Crimi".
Inoltre, "l’onorevole Roberto Speranza, nella sua qualità di leader di Leu (Liberi e Uguali) è stato seguito il 18 gennaio a Cosenza e, il 22 gennaio, è stato intervistato". "Il Tg2 - ha proseguito la Rai - ha seguito il 17 gennaio la manifestazione delle “sardine” (che pure non sono un soggetto politico presente in Parlamento) a Bologna. Il 19 gennaio le “sardine” sono state seguite in una nuova manifestazione a Bologna e il 23 gennaio ha seguito le “sardine” nel comune di Bibbiano". Infine, "sono stati seguiti nelle loro attività anche gli altri esponenti del centrodestra: Berlusconi, Tajani, Meloni”.