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Roma, Raggi indagata per abuso d'ufficio e falso. Lei: "Sono serena"

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24 gennaio 2017 | 19.03
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Con l'iscrizione nel registro degli indagati di Virginia Raggi per abuso d'ufficio e falso in relazione alla promozione di Renato Marra, fratello di Raffaele, l'ex capo Dipartimento del Personale finito agli arresti per corruzione, una nuova bufera giudiziaria si abbatte sul Campidoglio.

"Oggi mi è giunto un invito a comparire dalla Procura di Roma nell’ambito della vicenda relativa alla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo che, come è noto, è già stata revocata" scrive in un post su Facebook la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

"Ho informato Beppe Grillo e adempiuto al dovere di informazione previsto dal Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle - prosegue il post -. Ho avvisato i consiglieri di maggioranza e i membri della giunta e, nella massima trasparenza che contraddistingue l’operato del M5S, ora avviso tutti i cittadini. Sono molto serena, ho completa fiducia nella magistratura, come sempre. Siamo pronti a dare ogni chiarimento".

La sindaca sarà interrogata il 30 gennaio. Secondo quanto si apprende a Palazzo di Giustizia la sindaca è stata iscritta come indagata dopo che agli atti dell'inchiesta è confluita la relazione dell'Anac riguardante la nomina di Renato Marra all'incarico di capo dipartimento per il Turismo. Di concorso in abuso d'ufficio è indagato anche Raffaele Marra.

Per quanto riguarda l'accusa di falso ipotizzata per la Raggi l'ipotesi accusatoria si riallaccia al fatto di aver detto a Maria Rosa Turchi, responsabile anticorruzione del Comune, che per nominare Renato Marra avrebbe agito in autonomia.

Tornando all'accusa di abuso d'ufficio alla Raggi si contesta di non aver fatto una comparazione dei curricola e di non aver impedito, sempre a Raffaele Marra, di partecipare alle procedure di nomina del fratello Renato. Per quanto riguarda l'indagine nel fascicolo ci sono alcune chat tra i fratelli Marra che erano già a conoscenza degli investigatori e la conversazione derivata da Telegram in cui la Raggi si lamenta con Raffaele Marra di non essere stata a conoscenza dell'aumento di stipendio del fratello Renato.

Non è la prima indagine che in sei mesi di mandato coinvolge in prima persona la sindaca e che questa volta potrebbe complicare, a seconda dell'esito della vicenda giudiziaria, la sua stessa permanenza in Campidoglio. Una prima inchiesta scaturì da un esposto presentato il 18 giugno, alla vigilia delle elezioni comunali, dal vicepresidente dell'Associazione nazionale libertà e progresso (Anlep), e si concluse con l'archiviazione su richiesta della stessa procura. All'epoca Raggi era la candidata del M5S in corsa per la poltrona di sindaco di Roma e il caso delle sue consulenze alla Asl di Civitavecchia, al centro dell'esposto, la costrinse a interrompere il silenzio elettorale con un post su Facebook che scatenò le polemiche dell'opposizione.

La Procura indagò la sindaca per falso ideologico con riferimento alla presunta omessa dichiarazione di incarichi e compensi relativi a una consulenza presso la Asl di Civitavecchia nel 2014, periodo in cui era consigliere dell'assemblea capitolina. L'inchiesta fu poi archiviata il 27 settembre dal gip di Roma Nicola Di Grazia, che accolse le richieste del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Francesco Dall'Olio. Questi ultimi avevano motivato la richiesta di archiviazione sostenendo che esisteva un obbligo di dichiarazione ma che tutte le giustificazioni presentate dalla Raggi erano plausibili. Risale invece solo a qualche giorno fa la notizia relativa a un'altra indagine, scaturita da una denuncia del Partito Animalista Europeo, che ha visto la sindaca indagata per omissione di atti d'ufficio nell'ambito di un'indagine sui canili di Roma. In relazione ai fatti, la Procura ha nuovamente chiesto l'archiviazione per la Raggi.

Oggi, dopo l'addio del 'raggio magico', con l'arresto di Raffaele Marra, già vicecapo di gabinetto e poi capo del Dipartimento Personale, le dimissioni di Salvatore Romeo e il passo indietro di Daniele Frongia che ha dovuto rinunciare alla delega di vicesindaco mantenendo solo il ruolo di assessore allo Sport, la Raggi, prima donna a ricoprire il ruolo di sindaco di Roma, si ritrova a dover far fronte a una nuova grana. Una notizia che raggiunge la Raggi, mentre l'amministrazione comunale è alle prese con la maratona per l'approvazione del bilancio.

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