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Roma

Ncc sul piede di guerra

(foto Adnkronos)
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18 dicembre 2018 | 15.52
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Ncc sul piede di guerra. Dopo la manifestazione di questa mattina in piazza della Repubblica, a Roma, gli operatori del settore si sono spostati davanti alla sede del Senato per continuare la protesta. Ad accompagnare la manifestazione fischietti, slogan e striscioni, oltre a cori di "buffoni, buffoni" e "vergogna, vergogna", e poi insulti al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.

Sulle teste degli autisti pende ancora la spada di Damocle del decreto 29/1 quater, la cui entrata in vigore è prevista per il 1° gennaio prossimo: nessuna novità è infatti giunta dall’incontro tra una delegazione di tutte le sigle Ncc e il viceministro Edoardo Rixi. Alla manifestazione unitaria hanno partecipato anche le imprese della Fai, la Federazione degli autonoleggiatori aderente a Confcommercio-Conftrasporto, che chiedono al Governo un’ulteriore proroga dell’entrata in vigore del decreto. "Siamo qui per scongiurare l’estinzione di un settore che conta 80mila imprese e 200mila lavoratori - ha dichiarato il presidente della Fai-Conftrasporto Daniele Ercoli - Numerosi sono stati i presidi dei nostro colleghi in molte altre città d’Italia".

"Saremo un migliaio di persone qui davanti al Senato. Abbiamo incontrato il viceministro Rixi che pur comprendendo le nostre preoccupazioni non ha la forza politica per chiedere al governo un ulteriore proroga della sospensione dell'efficacia del 29/1 Quater, al fine di rivisitare la legge quadro per gli Autoservizi Pubblici non di Linea con principi più moderni", ha spiegato all'Adnkronos Mauro Ferri, presidente di Anitrav, Associazione nazionale imprese trasporto viaggiatori. "Il governo non intende prorogare la sospensione e intende farla entrare in vigore con delle modifiche che peggiorerebbero ulteriormente la situazione, già difficile", ha spiegato Ferri. Si tratterebbe di una modifica alla legge quadro dei noleggiatori con l’inserimento di restrizioni nel Milleproroghe 2008, condotta senza l’iter parlamentare garantito dalla Costituzione italiana: modifica sospesa per dieci anni nell’efficacia da sei Governi per criticità costituzionali e che, in mancanza di ulteriore proroga immediata, entrerà in vigore dal 1 gennaio 2019, rendendo illegittimo l’esercizio dell’attività d’impresa Ncc. "Non ci muoveremo da qui finché non avremo una risposta positiva - ha detto ancora Ferri - perché non è possibile che 80mila imprese e 200mila addetti ai lavori debbano essere messi sul lastrico da un ricatto che i tassisti stanno facendo al governo. Si vuole eliminare una categoria per favorirne un'altra".

Intanto, in commissione Bilancio al Senato, sugli Ncc si fa un passo avanti e uno (o forse due) indietro. Il passo avanti era stato fatto con un emendamento al ddl Bilancio del M5S presentato nei giorni scorsi che avrebbe introdotto alcune misure per liberalizzare il mercato delle auto con conducente. Prima tra tutte la possibilità di prendere nuovi clienti senza essere obbligati ogni volta a tornare nella rimessa. Il passo indietro è arrivato con una proposta di modifica dei relatori, che cancella la misura. Il nuovo testo, inoltre, blocca il rilascio di nuove licenze fino a quando non sarà pienamente operativo il nuovo archivio informatico del Mit con l'elenco delle imprese operanti nel settore. L'emendamento contiene anche alcune misure che rappresentano un passo in vanti rispetto alle regole vigenti. L'impresa potrà avere rimesse in vari Comuni della stessa provincia, non solo in quello che ha rilasciato l'autorizzazione, previa comunicazione ai Comuni in questione. Le nuove misure bloccano il rilascio di nuove licenze, finché non sarà pienamente operativo l'archivio informatico del Mit, con l'elenco delle imprese operanti.

Per il viceministro alle Infrastrutture e ai trasporti Edoardo Rixi che oggi ha incontrato le delegazioni dei rappresentanti dei noleggi con conducente Ncc e le sigle dei taxi, "l’emendamento dei relatori di maggioranza alla Finanziaria che riguarda i noleggi con conducenti è un primo passo importante perché darà la possibilità di aprire un percorso condiviso e arrivare a una riforma del settore del tpl non di linea, che da troppi anni vive di deroghe e proroghe, non più sostenibili sul medio e lungo periodo". "Le modifiche introdotte - sottolinea - consentiranno, nei prossimi tre mesi, di aprire un tavolo che metta ordine e trasparenza nell’attuale normativa, contro ogni forma di abusivismo e illegalità, regolamentando anche la presenza delle applicazioni tecnologiche. Nei prossimi anni, in Italia, si prevede una forte crescita di richiesta di trasporto di persone e pertanto non è più differibile una regolamentazione del settore del tpl non di linea”.

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