In commissione Giustizia della Camera passa l'emendamento dei 5 Stelle soppressivo della proposta Costa. Italia Viva vota con Fi, Lega e Fdi
La prescrizione continua a dividere la maggioranza. Italia Viva oggi ha votato in commissione Giustizia con Fi, Lega e Fdi a favore della pdl Costa sullo stop alla riforma Bonafede. Il resto della maggioranza, Pd e Leu, ha votato l'emendamento dei 5 Stelle soppressivo della proposta Costa. Ma il provvedimento sarà comunque all'esame della Camera (il 27 gennaio, come stabilito oggi dalla capigruppo di Montecitorio) in quota opposizioni e con il parere negativo della commissione. Sarà un voto palese. Non dovrebbero esserci sorprese visti i numeri dei 5 Stelle alla Camera.
Ma, al di là della questione Costa, la battaglia sulla prescrizione è appena iniziata nella maggioranza. "Un abbraccio di solidarietà ai riformisti del Pd che stanno inseguendo i grillini. Noi siamo rimasti fedeli alla legge Orlando, il Pd insegue il populismo giudiziario del M5S" dice Matteo Renzi a 'Porta a Porta'. "Oggi in commissione abbiamo votato per riportare in vigore la legge del governo Renzi, il ministro era Orlando, il vice segretario del Pd, per dire che non è possibile che ci sia un processo senza fine" sottolinea. "La legge Bonafede è un obbrobrio, votata da Salvini e Bonafede quando andavano d’accordo. Noi vogliamo solo il principio di una giustizia giusta. Il Pd ha votato con Bonafede", aggiunge Renzi.
"Noi siamo contrari all'accordo raggiunto nell'ultimo vertice a palazzo Chigi con Conte. Ora - dice Roberto Giachetti all'Adnkronos - aspettiamo di vedere il testo che presenterà Bonafede. Se non dovessero esserci novità e venisse confermato quanto emerso dall'ultimo vertice, Italia Viva non potrà che confermare il dissenso".
"E poi vediamo che testo sarà. Un ddl? Una delega? Perché se fosse una delega vorrebbe dire che ne riparliamo tra due anni...", aggiunge Giachetti. Insomma, Italia Viva intende fare della prescrizione un cavallo di battaglia. Nel merito. E anche politico. Con un obiettivo preciso: il Pd. Dopo il voto in commissione Giustizia, è partita una batteria di dichiarazioni tutte con la stessa tesi: la 'grillizzazione' dei dem che andrebbero "a rimorchio" dei 5 Stelle, come incalza Lucia Annibali. Ribatte il Pd con Walter Verini: "Noi siamo a rimorchio della coerenza e non saremo mai a rimorchio di Salvini...", alludendo al voto di Iv con le opposizioni, Lega compresa.
Il fuoco di fila di Italia Viva è tutto indirizzato contro il Pd. "L’anima del grillismo si sta impossessando del Pd che oggi ha votato per il processo a vita. Che il giustizialismo fosse un tratto identitario del M5S lo sapevamo ma non credevamo che il Pd si adeguasse così rapidamente", scrive il capogruppo di Iv al Senato, Davide Faraone, sui social.
Ed ancora Luciano Nobili: "Sulla prescrizione tra il ritorno alla riforma Orlando e il mantenimento della barbarie che condanna tutti a processi senza fine, firmata Bonafede, il Pd sceglie la seconda. Capisco che il percorso di fusione col M5S è avviato ma non pensavo fossero già arrivati a questo punto".
A Italia Viva replica Verini, responsabile Giustizia, per il Pd. "Noi siamo stupiti di due cose. La prima è l'atteggiamento di Italia Viva. Noi siamo andati a rimorchio della coerenza e del fatto che per la prima volta c’è occasione in Parlamento di discutere e arrivare a tempi certi dei processi. Noi non siamo mai andati a rimorchio di Salvini, la nostra è una scelta di campo e su questo siamo coerenti. Respingiamo ogni maldestra accusa, che in questo caso è venuta da Iv che oggi ha tenuto in commissione atteggiamento ambiguo".
"Ci aspettiamo che nei prossimi giorni - continua il dem Verini - il ministro Bonafede porti in Cdm il ddl di riforma del processo penale e i provvedimenti che cambino la legge sulla prescrizione nel senso emerso dalla riunione con il presidente Conte. La nostra proposta di riforma farà suo iter, senza furbizie e ammiccamenti alla destra, ma lavorando davvero per una giustizia efficace e tempi certi e ragionevoli dei processi".
"Vediamo. Non firmiamo cambiali in bianco", sostiene Annibali di Iv. Intanto, subito dopo il voto in Emilia, arriverà in aula il 27 gennaio la pdl Costa. E gli azzurri non intendono mollare. L'idea è quella di presentare degli emendamenti il 27 gennaio, in occasione del voto in Aula, per rispondere al blitz di M5S-Pd-Leu. Intanto oggi, sul voto in commissione, è scoppiata una polemica che ricalca quella che c'è stata in giunta per le immunità su Maurizio Gasparri: per la bocciatura della pdl Costa è stato infatti decisivo il voto della presidente, Francesca Businarolo dei 5 Stelle.
La votazione è finita 23 a 22. "La maggioranza, spaccata, si salva solo con il voto decisivo della presidente della Commissione, che fino ad oggi non aveva mai partecipato alle votazioni. È come se l'arbitro all'improvviso segnasse il gol decisivo". Ribatte Businarolo: "Ho ritenuto di partecipare alla votazione, una scelta coerente con il regolamento e già fatta dai miei predecessori e da altri miei colleghi attuali".