E' quanto precisa un comunicato dell'Ufficio stampa "alla luce del dibattito che sistematicamente si crea intorno alle conferenze stampa del presidente del Consiglio", rispetto al quale, si legge ancora nella nota, "riteniamo doveroso fare alcune precisazioni"
"Non c’è stata alcuna conferenza stampa a reti unificate. Palazzo Chigi non ha mai chiesto che la conferenza stampa venisse trasmessa a reti unificate; e infatti è stata trasmessa solo da alcuni canali tv e solo per una parte e non interamente". E' quanto precisa un comunicato dell'Ufficio stampa di palazzo Chigi "alla luce del dibattito che sistematicamente si crea intorno alle conferenze stampa del presidente del Consiglio", rispetto al quale, si legge ancora nella nota, "riteniamo doveroso fare alcune precisazioni".
"Anche questa volta -ribadisce il comunicato dell'Ufficio stampa di palazzo Chigi in riferimento alla conferenza stampa di venerdì scorso- non c'è stata richiesta, da parte della presidenza del Consiglio, di trasmettere un discorso alla nazione a reti unificate". "Tutti gli interventi del presidente del Consiglio si sono sempre svolti secondo le consuete modalità e, in particolare, nella forma di conferenze stampa, salvo qualche rara eccezione", si sottolinea.
"In particolare il 10 aprile il presidente del Consiglio ha tenuto una conferenza stampa, come tante altre volte avvenuto in queste settimane. E come ogni volta ha illustrato i provvedimenti adottati, ha spiegato e chiarito i fatti più rilevanti e ha risposto a tutte le domande dei giornalisti, tanto sull’emergenza coronavirus quanto sul Mes", si legge ancora. "Nell’occasione ha smentito vere e proprie fake news che rischiavano di alimentare divisioni nel Paese e di danneggiarlo, compromettendo il 'senso di comunità', fondamentale soprattutto in questa fase di emergenza", aggiunge Palazzo Chigi.
"La decisione di trasmettere o meno le conferenze stampa del presidente del Consiglio spetterà -come è sempre stato- sempre e solo ai responsabili delle singole testate giornalistiche. Questi ultimi sono anche liberi di sostenere la singolare opinione secondo cui il presidente del Consiglio non dovrebbe smentire fake news e calunnie nel corso di una conferenza stampa rivolta al Paese, né dovrebbe parlare di un tema rilevante e di interesse generale come il Mes - si legge ancora - Facciamo notare che Conte non avrebbe potuto evitare di affrontare il tema del Mes e chiarire le relative fake news veicolate dell'opposizione, visto che questo tema è poi stato oggetto delle domande poste dai giornalisti. A conferma del fatto che si tratta di argomento di interesse generale".
"Sin dall’inizio del primo mandato del presidente Conte, dal giugno 2018, Palazzo Chigi trasmette il segnale audio video in Hd mettendolo a disposizione di tutti e di tutte le reti televisive, le quali liberamente decidono se e cosa mandare in onda sui propri canali. Lo stesso è avvenuto in occasione delle dichiarazioni alla stampa di sabato 21 marzo (per le quali alcuni hanno parlato, del tutto impropriamente, di ‘diretta Facebook‘) e della conferenza stampa di venerdì 10 aprile (per la quale alcuni, anche qui del tutto impropriamente, hanno parlato di 'discorso alla nazione a reti unificate')", precisa ancora la nota.