a cura della redazione web
"Siamo qui per dimostrare che il Movimento Arturo ci mette nattimo a superare i follower di @articolo1dempro", ovvero l'account Twitter di Articolo 1 - Movimento democratico e progressista, il nuovo soggetto politico fondato dagli scissionisti del Pd.
La sfida è stata lanciata dal team di Gazebo, il programma cult di Rai3 condotto da Diego Bianchi, in arte Zoro. E il risultato è stato ampiamento raggiunto: il movimento 'fake' di sinistra nato per gioco dalla matita del disegnatore e fumettista Makkox (protagonista del programma che va in onda alle 20.10 dal lunedì al venerdì) ha superato i 21mila fan su Twitter, mentre i Democratici e Progressisti sono fermi a poco più di 7.700 follower.
Ma l'esperimento social non si ferma qui. Di ora in ora fioccano in Italia e all'estero circoli virtuali del Movimento Arturo - rigorosamente segnalati su Google Maps - e associazioni collaterali, come 'Artura', "la voce delle donne di Movimento Arturo" che si batte per la giusta rappresentatività all'interno del nuovo soggetto politico, e il 'Movimento Arturo Giovani'. Per non parlare di 'Revolucion Arturo', succursale argentina della nuova Cosa di sinistra.
La mappa interattiva dei circoli #movimentoarturo https://t.co/9y0fkHjGbR pic.twitter.com/dpTDhgKkai
— Movimento Arturo (@MovimentoArturo) 2 marzo 2017
E come in ogni movimento o partito che si rispetti, anche nel Movimento Arturo la scelta della leadership è diventato un tema sentito. La data delle finte primarie già c'è: il 29 aprile, un giorno prima di quelle del Partito democratico.
E se a sfidarsi per la segreteria dem saranno Matteo Renzi, Michele Emiliano e Andrea Orlando, i tre contendenti per la guida del Movimento Arturo sono Zoro, Makkox e il produttore Andrea Salerno. Lo slogan, che ricalca il motto del Movimento 5 Stelle, è di quelli emblematici: 'Do-ve-sta', Do-ve-sta'. Cosa? La sinistra, ovviamente.
Al di là dello scherzo, la suggestione di @MovimentoArturo è non solo corretta, ma necessaria. E, appunto, non scherzo.
— Giuseppe Civati (@civati) 2 marzo 2017