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Meloni: "Non temo un autunno caldo, sulle banche ho deciso io"

Il presidente del Consiglio a 360 gradi: "Penso che gli italiani vedano che il governo sta facendo il massimo"

Meloni:
14 agosto 2023 | 08.24
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Giorgia Meloni non teme un autunno caldo. "No, vede, se uno dei principali sindacati convoca una manifestazione contro la legge di bilancio prima ancora che venga scritta, forse esiste un tema di opposizione pregiudiziale", dice la premier in un'intervista a Corriere della Sera, Repubblica e Stampa. "Penso che gli italiani vedano che il governo sta facendo il massimo. Il Pil, in realtà, cresce più delle altre grandi democrazie, abbiamo un record di occupazione e di contratti stabili", rivendica Meloni, che poi continua: "So che ci sarà sempre un'opposizione che pensa che non possiamo governare anche se abbiamo vinto le elezioni, ma andiamo avanti".

Poi sulla tassa sugli extraprofitti alle banche e le polemiche che ne sono seguite dice: "Certo che la rifarei, è una iniziativa che ho voluto io perché ritengo che si debba mandare un messaggio rispetto all'idea di uno Stato giusto, che fa le cose che si devono fare senza tempi punitivi. Ho massimo rispetto del sistema bancario e non ho intenzione di colpire le banche". "Tajani ha posto un problema di metodo, lo capisco. Ho coinvolto in minor misura la maggioranza perché la questione, diciamo così, non doveva girare troppo. Ad Antonio l’ho spiegato. Era una materia delicata, me ne assumo tutta la responsabilità. Se Giorgetti era informato? Certo, è il ministro che doveva scrivere il provvedimento ma in questo caso non ho fatto tutte le riunioni che faccio di solito". Un asse Meloni-Salvini? "Ve lo dico chiaramente: è un’iniziativa che ho assunto io".

Sul salario minimo, secondo Meloni "l’opposizione vuole fare politica invece che affrontare davvero la questione. Loro sono consapevoli del fatto che il salario minimo non risolve il problema del lavoro povero ma ti dicono che siccome hanno iniziato una raccolta di firme la portano avanti. Io ho detto una cosa precisa: diamo sessanta giorni al Cnel, in tempo per la legge di bilancio, per fare una proposta complessiva di lotta al lavoro povero che può prevedere, per alcune categorie, il tema del salario minimo". Secondo la premier è da escludere "che si possa affrontare, con un singolo e generalizzato provvedimento sul salario minimo, una questione che esiste e che è quella delle basse paghe. Per paradosso il salario minimo, così congegnato, rischia di migliorare la retribuzione a un numero di lavoratori inferiore rispetto a quelli cui viene abbassata. Quando dico questo, la sinistra risponde che sta raccogliendo le firme. A posto così... Ho qualche dubbio su chi voglia davvero combattere il lavoro povero. Io il mandato al Cnel lo do lo stesso". "Nella proposta di legge dell’opposizione, ad esempio, c’è un fondo per ristorare gli imprenditori che dovessero trovarsi ad aumentare il salario. Io dico che è corretto, ma nel testo non si immagina una copertura. Ne ho chiesto conto ai miei interlocutori di sinistra ma loro affermano che dipende dal governo. Curioso: questo a casa mia si chiama gioco del cerino. Se immagini una spesa devi dirmi come la sostieni", aggiunge.

Rispondendo sulle risorse necessarie al rinnovo del taglio del cuneo fiscale, Meloni assicura Che "rimane una delle mia priorità. Lo è stata anche nella precedente manovra, in cui abbiamo affrontato questioni come la detassazione dei premi di produttività e il bonus energia. La mia linea è concentrare tutti i fondi sui bassi salari. Ne ho parlato anche ai leader della maggioranza, per essere certi che tutti condividano quest’obiettivo. Poi decideremo le misure".

Sui migranti "l’approccio securitario non basta.Ecco perché insisto sul piano Mattei, che non è minacciato dalla crisi in Niger. Stiamo lavorando, sarà una grande occasione per lo sviluppo di un’Africa che non si fida più dell’Occidente, finora bravo a dare consigli ma meno a dare una mano. Il lavoro è lungo e faticoso. In autunno ci saranno nuove iniziative".

In vista delle Europee un veto a Salvini su Le Pen? "Non ho ragione di mettere veti su nessuno, non ho quest’autorevolezza. E comunque non affronto adesso la cosa", dice la premier rispondendo sulle alleanze in vista delle Europee. "Le intese - rimarca - le faremo quando si conosceranno i pesi elettorali. Vogliamo costruire una maggioranza che sul piano dei valori sia omogenea. Non credo nelle larghe intese, visto anche come hanno funzionato in Italia".

Secondo il presidente dell'Emilia Romagna, Ignazio La Russa è inadeguato al ruolo di presidente del Senato? "Mi era sfuggito. Bonaccini è molto nervoso, sa, e non credo per la ricostruzione. Credo che lo sia per le scelte che abbiamo fatto sul commissario".

E le voci di un rimpasto che potrebbe essere innescato dagli sviluppi del caso Santanché "sono ricostruzioni fantasiose di giornali di gossip. Io non ho mai pensato, da quando sono a capo del governo, a un rimpasto".

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