Il presidente della Repubblica: "Imperialismo non ha diritto di esistere". Russia "fuori dalle regole"
"La pace non si impone automaticamente, da sola, ma è frutto della volontà degli uomini. Viviamo oggi, nuovamente, l’incubo – inatteso perché imprevedibile - della guerra nel nostro Continente. Si pratica e si vorrebbe imporre l’arretramento della storia all’epoca delle politiche di potenza, della sopraffazione degli uni sugli altri, della contrapposizione di un popolo – mascherato, talvolta, sotto l’espressione interesse nazionale - contro un altro. Imperialismo e neo-colonialismo non hanno più diritto di esistere nel terzo millennio, quali che siano le sembianze dietro le quali si camuffano. Non è più il tempo di una visione tardo-ottocentesca, e poi stalinista, che immagina una gerarchia tra le nazioni a vantaggio di quella militarmente più forte. Non è più il tempo di Paesi che pretendano di dominarne altri". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa a Strasburgo.
"La guerra è un mostro vorace, mai sazio. La tentazione di moltiplicare i conflitti è sullo sfondo dell’avventura bellicista intrapresa da Mosca. La devastazione apportata alle regole della comunità internazionale potrebbe propagare i suoi effetti se non si riuscisse a fermare subito questa deriva. Dobbiamo saper scongiurare il pericolo dell’accrescersi di avventure belliche di cui, l’esperienza insegna, sarebbe poi difficile contenere i confini. Dobbiamo saper opporre a tutto questo la decisa volontà della pace. Diversamente ne saremo travolti", ha affermato il capo dello Stato.
"Di fronte a un’Europa sconvolta dalla guerra nessun equivoco, nessuna incertezza è possibile. La Federazione Russa, con l’atroce invasione dell’Ucraina, ha scelto di collocarsi fuori dalle regole a cui aveva liberamente aderito, contribuendo ad applicarle. La deliberazione di questa Assemblea parlamentare - del Consiglio d’Europa - di prendere atto della rottura intervenuta è coerente con i valori alla base dello Statuto dell’organizzazione, che indica la strada di una unione più stretta delle aspirazioni comuni dei popoli europei".
"La responsabilità della sanzione adottata -ha sottolineato- ricade interamente sul Governo della Federazione Russa. Desidero aggiungere: non sul popolo russo, la cui cultura fa parte del patrimonio europeo e che si cerca colpevolmente di tenere all’oscuro di quanto realmente avviene in Ucraina. Non si può arretrare dalla trincea della difesa dei diritti umani e dei popoli. Si tratta di principi che hanno saputo incarnarsi nella storia della seconda metà del ‘900 e, a maggior ragione, devono sapersi consolidare oggi. La ferma e attiva solidarietà nei confronti del popolo ucraino e l’appello al Governo della Federazione Russa perché sappia fermarsi, ritirare le proprie truppe, contribuire alla ricostruzione di una terra che ha devastato, è conseguenza di queste semplici considerazioni".
"Il Consiglio - ha aggiunto Mattarella - è sempre stato l'epicentro della ricerca di soluzioni inclusive, condivise, di confronti positivi. Mai come in questo momento, tutto ciò appare prezioso, da preservare e rilanciare. Pensando che alla guerra, lo strumento più forte da opporre è offrire un modello di convivenza e di confronto positivo tra i Paesi del nostro Continente.
Malgrado i segnali non inducano all'ottimismo, dato che la Federazione russa non collabora, "vanno incoraggiati i negoziati, nel rispetto della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale" dell'Ucraina, ha detto ancora Mattarella ricordando che l'Italia ha svolto un ruolo "da protagonista" sul versante delle sanzioni verso la Russia, "le applica con rigore" ed è "pronta" a deciderne altre "senza alcuna esitazione".