L'Italia non sarà sanzionata. Il collegio dei commissari europei, riunito stamani a Bruxelles, ha deciso di non avviare la procedura per debito (Edp in gergo) nei confronti del nostro Paese, in seguito alle modifiche apportate alla manovra economica attualmente all'esame della commissione Bilancio del Senato. Le risorse da destinare alla riforma delle pensioni, con l'introduzione di quota 100, vengono tagliate di 2,7 miliardi. Quelle destinate al reddito di cittadinanza subiranno una decurtazione di 1,9 miliardi. E' quanto emerge dalle tabelle contenute nel documento che l'Italia ha inviato alla commissione Ue.
"Siamo chiari: la soluzione individuata" per correggere la manovra economica dell'Italia "non è l'ideale ma evita di aprire una procedura per deficit eccessivo in questa fase e corregge una situazione di seria inadempienza rispetto al patto di stabilità", ha commentato il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis in conferenza stampa a Bruxelles, sottolineando che "è importante il fatto che la nuova manovra è basata su uno scenario economico plausibile: politiche di bilancio sostenibili e credibili non possono essere pianificate sulla base di stime ultraottimiste".
Nella manovra rivista per la seconda volta dal governo italiano la previsione di crescita del Pil per il 2019 "è stata abbassata dall'1,5% di settembre all'1% di oggi", una stima che "corrisponde al consensus" delle istituzioni che effettuano previsioni sulla crescita economica dei Paesi, ha invece commentato il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici, al termine del collegio dei commissari a Bruxelles. Il bilancio pubblico dell'Italia per il 2019 "è ora molto più realista, prossimo alle regole e con modifiche sostanziali. E' quello che volevo come commissario: missione compiuta", ha concluso Moscovici.
DOMBROVSKIS - "Lo sforzo addizionale presentato dall'Italia per il 2019 - ha spiegato il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis al termine del collegio dei commissari - ammonta a 10,25 mld di euro. Con le assunzioni del nuovo scenario macroeconomico, le misure addizionali presentate e la flessibilità per eventi eccezionali, il deficit nominale è al 2,04% del Pil. E questo significa che il deterioramento strutturale è stato ridotto dallo 0,8% del Pil nel Dpb originale a zero nella proposta di oggi". Tuttavia "la composizione delle misure annunciate e della manovra nel suo complesso desta ancora preoccupazione nel suo complesso", ha sottolineato il vicepresidente della Commissione europea. Una "parte cospicua" dell'ammontare delle modifiche che hanno consentito all'Italia di evitare l'avvio di una procedura per debito - ha specificato Dombrovskis - "deriva dall'entrata in vigore ritardata delle due principali misure espansive, il reddito di cittadinanza e le modifiche delle riforme delle pensioni".
"Questo vuol dire che quando queste misure entreranno pienamente in vigore, avranno come risultato costi più elevati per gli anni a venire", ha proseguito Dombrovskis, spiegando che "nel 2020 e 2021 l'Italia intende compensare i costi attivando le clausole di salvaguardia, aumentando l'Iva. Tuttavia - ha aggiunto - sappiamo che in passato l'Italia non ha attivato le clausole di salvaguardia: se questo dovesse accadere ancora, consistenti risorse dovrebbero essere reperite altrove. Le nuove misure contengono anche tasse più elevate sulle aziende e tagli agli investimenti pianificati, misure queste che non sono favorevoli alla crescita". "Tuttavia - ha concluso Dombrovskis - la minore spesa per investimenti può essere compensata in parte da un miglior uso dei fondi strutturali. La Commissione continuerà a monitorare l'attuazione delle misure concordate. A questo riguardo, il governo ha concordato una salvaguardia aggiuntiva, che congela 2 mld di spese pianificate nel bilancio 2019. Queste spese saranno attuate solo se durante l'anno verrà confermato che il deficit è sulla giusta strada".
CONTE - Intanto, parlando al Senato della manovra, il premier Giuseppe Conte ha spiegato di aver "lavorato con la massima determinazione per evitare la procedura di infrazione". Quella sulla manovra economica realizzata dal governo "è una soluzione buona per gli italiani e soddisfacente per l'Europa", ha osservato. "Abbiamo salvato l'impostazione della manovra - ha aggiunto -, non abbiamo ceduto sui contenuti certi degli effetti virtuosi che una manovra espansiva potrà determinare". Dall'Europa, nel corso della trattativa per evitare l'infrazione, c'è stata "rigidità di posizioni ma - ha sottolineato il premier - anche apertura al dialogo. Abbiamo lavorato affinché fosse quantificata la stima economica e finanziaria delle misure" contenute in manovra, "soprattutto di quelle a carattere sociale e previdenziale. Queste valutazioni hanno rilevato che le risorse necessarie per realizzarle erano inferiori a quelle inizialmente previste, il che ci ha portato a ridurre il disavanzo dall'iniziale 2,4% al 2,04% circa, senza modificare i contenuti", sia "riguardo la platea che riguardo ai tempi di attuazione. Ci tengo a ribadirlo: sia quota 100 che reddito di cittadinanza partiranno nei tempi previsti", ha concluso Conte.
DI MAIO - "Le misure qualificanti della manovra economica e le platee di riferimento rimangono invariate e confermate al 100%", ha invece dichiarato in una nota il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio, sostenendo che "reddito di cittadinanza e quota 100 partiranno nei tempi previsti". Poi, facendo riferimento alla trattativa europea, Di Maio ha sostenuto che "questo risultato lo dobbiamo al Presidente Conte, persona leale e determinata che non ha mai fatto pressioni sulle forze di maggioranza per cedere sulle misure ma, al contrario, ha fatto valere in tutti i contesti le ragioni del governo e degli italiani. A lui oggi va la mia gratitudine e un sentito 'Grazie Presidente!'", ha concluso il leader del M5S.
TRIA - Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, incalzato dai cronisti prima di lasciare Palazzo Madama, ha espresso "grande soddisfazione di tutto il governo" per aver evitato la procedura d'infrazione dell'Ue. "Sono mutate le condizioni", ha aggiunto, spiegando che il rapporto debito Pil "salirà leggermente nel 2018 e andrà poi a scendere nel 2019".
"Mai pensato di dimettermi perché avrei dovuto dimettermi nei momenti di maggiore difficoltà ma sarei stato incoerente e irresponsabile. Adesso ho dimostrato che non c'era motivo di dimettermi prima", ha aggiunto Tria a ‘Porta a Porta’.
MATTARELLA - "Ho valutato molto positivamente la scelta del governo di avviare un dialogo costruttivo con la Commissione europea -che ha agito con spirito collaborativo- sulla manovra di bilancio per giungere a soluzioni condivise, raggiunte in questi giorni". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’incontro al Quirinale con le Alte cariche dello Stato.
"Vi è una tendenza, risalente nel tempo, diffusa in tutta l’Unione, a osservarla, e a giudicarne i comportamenti, come se si trattasse di un soggetto estraneo. L’Europa - ha ribadito poi Mattarella - non è un ‘vincolo esterno’ ma piuttosto un moltiplicatore della nostra influenza internazionale, della nostra capacità di espansione economica e commerciale, oltre che della preziosa libertà di movimento, particolarmente per i nostri giovani".