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M5S, Renzi: "Conte non controlla più niente"

Il leader di Italia Viva: "Sua leadership finirà presto"

(Foto Fotogramma)
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05 gennaio 2022 | 13.06
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"Conte nei Cinque Stelle non controlla più niente. Avevo previsto la fine della leadership di Conte per il 2023, mi sbagliavo. Mi sbagliavo sui tempi, dico. Finirà molto prima". Così Matteo Renzi nella enews.

"La cosa più divertente è vedere oggi il coro unanime di consenso per Mattarella, una delle tante scelte che abbiamo proposto controcorrente, pagando poi un prezzo altissimo e che adesso vengono riconosciute scelte giuste per il Paese. Come per la crisi di un anno fa", sottolinea quindi aggiungendo: "Tra l’altro, i più spassosi sono, come sempre, i Cinque Stelle. Gli stessi che ci insultarono per la scelta del Quirinale nel 2015, gli stessi che chiesero di processare Mattarella per alto tradimento nel 2018, oggi propongono il Bis, dicendo che il secondo mandato di Mattarella è la prima scelta dei grillini". "E dire che Conte aveva appena annunciato, con grande enfasi, che i Cinque Stelle avrebbero sostenuto la candidatura di una donna. Spero che qualcuno ricordi a Conte che Mattarella si chiama Sergio", ha affermato ancora.

Sempre parlando dell'elezione del presidente, "sul Quirinale si è sentita forte la voce di Massimo D’Alema, che è tornato come ai vecchi tempi a 'dare la linea' al Pd. Ho già risposto sulla infelice definizione di noi come malato. Non casco, dunque, nel tranello di chi vorrebbe derubricare le uscite di D’Alema come conflitto tra ego. Qui c’è un punto politico". "La sinistra italiana sta con chi ha fatto il JobsAct o con chi lo vuole cancellare come Maurizio Landini? La sinistra italiana sta con chi ha fatto le Unioni Civili o con chi fa fallire il ddl Zan per scelta ideologica? La sinistra italiana sta con chi vuole abbassare le tasse, come abbiamo fatto con gli 80€ e l’Irap, o con chi vuole la tassa di successione e la tassa sulla casa?". "Questo è il punto. Quando D’Alema dice che le nostre riforme erano una malattia dice una frase molto dura ma che nasconde il pensiero di molti. Il Pd sta con chi ha fatto Industria 4.0 o con chi sciopera contro Draghi? Questa è l’essenza della questione. E da questo punto di discussione non si scappa dicendo che Renzi è antipatico. Quando abbiamo avuto una piattaforma riformista abbiamo preso il 40%. Quando siamo stati incerti e zoppicanti, ondivaghi, abbiamo perso tempo e consenso".

Parlando del covid, "l’esplosione dei contagi non deve terrorizzarci. Il virus continua a fare paura soprattutto per chi non si vaccina. Dobbiamo correre sulle terze dosi, prepararci da subito per ciò che avverrà tra qualche mese con le quarte dosi e soprattutto convivere con il Covid. Lo diciamo dai primi mesi: non ci libereremo del virus in un colpo solo ma dovremo conviverci".

Infine sull'assegno unico figli: "La buona notizia di questi giorni. Sono partite le domande per l’Assegno Unico e Universale, un pezzo del Family Act, voluto con forza dalla nostra Elena Bonetti. Cinque milioni di famiglie italiane avranno più soldi grazie a questa misura. È solo il primo passo ma ne sono davvero felice".

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