I pentastellati porteranno al Colle il nome di Giuseppe Conte, chiedendo al Capo dello Stato Sergio Mattarella di affidare un nuovo incarico al premier uscente. Carte ancora coperte, invece, da parte del M5s su ciò che intende fare con Italia Viva
Alla vigilia delle consultazioni, il Movimento 5 Stelle tiene ancora le carte coperte su ciò che intende fare con Italia Viva. Quel che è certo è che i pentastellati, come ribadito dal capo politico Vito Crimi nelle scorse ore, porteranno al Colle il nome di Giuseppe Conte, chiedendo al Capo dello Stato Sergio Mattarella di affidare un nuovo incarico al premier uscente. Ma il perimetro della futura maggioranza immaginata dal M5S contempla o no il partito di Matteo Renzi?
L'assemblea congiunta di martedì notte non ha sciolto questo nodo. In un primo momento, dopo lo strappo del senatore di Rignano sull'Arno segnato dalle dimissioni delle ministre Iv, i vertici del Movimento hanno riposto le loro speranze nell'operazione 'responsabili' (o 'costruttori' che dir si voglia) al grido di "mai più con Renzi". Un 'mantra' che ai piani alti del M5S non risuona più, alla luce delle difficoltà riscontrate dai pontieri di Palazzo Chigi nel reclutare un numero sufficiente di transfughi a Palazzo Madama per tenere in vita l'esecutivo giallorosso.
Per ora resta la spaccatura all'interno dei gruppi di Camera e Senato, tra coloro che vorrebbero riallacciare un dialogo con i renziani (nei giorni scorsi si sono espressi in tal senso parlamentari come Sergio Battelli, Giorgio Trizzino, Emilio Carelli e molti altri) e chi invece non vuole sentir più parlare di Italia Viva e del suo leader. Fonti grilline raccontano all'Adnkronos di commenti al vetriolo contro Renzi, postati nelle chat da alcuni deputati e senatori a commento delle parole dell'ex premier dopo le consultazioni: "E' più dannoso del Covid", "ma tu guarda che arrogante", "non voglio nemmeno vederlo", "diamogli il ministero dei Rapporti con i Paesi arabi...", "se la maggioranza prevede Iv io non ci sto e se Iv non vuole Conte andiamo a votare".
Ha incassato il plauso di diversi colleghi il post di Paola Taverna a sostegno di Conte: se sul premier "non vi sarà convergenza", scrive sui social la vicepresidente del Senato, "non resterà che rimettersi anticipatamente al voto popolare". Nei corridoi del Palazzo, a microfoni spenti, un gruppo di pentastellati prova in tutti i modi a sostenere le ragioni del ritorno al tavolo con Renzi. Ma è l'ala dei 'duri e puri' a uscire allo scoperto per il ribadire il suo no.
"Avanti con Conte e fuori Renzi. Altrimenti il M5S non ci sta", la posizione della senatrice Barbara Lezzi, fedelissima di Alessandro Di Battista, il quale oggi ha invitato il Movimento a essere "compatto". "Ora il Movimento 5 Stelle può fare un regalo enorme a questo Paese, ponendo fine all'esperienza politica di Matteo Renzi. Basterà mantenere la barra dritta e tenerlo fuori dal governo", scrive su Facebook il deputato Francesco Forciniti.
I riflettori restano puntati sul Quirinale, dove domani, alle 17, la delegazione del M5S - composta da Crimi e dai capigruppo di Camera e Senato - si recherà per chiudere il primo giro di consultazioni. Renzi la sua mossa l'ha fatta: M5S chiarisca se vuole l'impegno di Italia Viva nella futura maggioranza. La patata bollente adesso è nelle mani dei 5 Stelle. Qualora dovessero esserci le condizioni di una maggioranza con Iv, il senatore di Rignano ha chiesto al Presidente Mattarella di affidare un mandato esplorativo, in quanto al momento non vi sarebbero le condizioni per un incarico a Conte. Se questa dovesse essere la scelta del Colle, il Capo dello Stato potrebbe affidare un mandato esplorativo a una figura istituzionale e la scelta potrebbe ricadere sul pentastellato Roberto Fico, presidente della Camera. (di Antonio Atte)