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Legge elettorale, accordo nel Pd: Cuperlo firma il documento

Gianni Cuperlo (Fotogramma)
Gianni Cuperlo (Fotogramma)
05 novembre 2016 | 17.03
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Intesa raggiunta nella commissione Pd sulla legge elettorale, Gianni Cuperlo ha firmato il documento. "Ho sottoscritto il documento della commissione perché contiene un passo in avanti", scrive Cuperlo in una nota e aggiunge: "E' chiaro che da ora in avanti la prova di coerenza e lealtà rispetto a questo impianto spetta a tutti, a partire da chi è alla guida del governo".

La decisione di firmare, scrive, "perché contiene un passo in avanti su alcuni punti che io stesso avevo indicato nella discussione di questi mesi. Parlo della elezione diretta dei senatori sulla base della proposta Fornaro-Chiti, del superamento del ballottaggio, di un premio ragionevole di governabilità e collegi per riavvicinare i cittadini ai loro rappresentanti", argomenta Cuperlo. "E' chiaro che da ora in avanti la prova di coerenza e lealtà rispetto a questo impianto spetta a tutti, a partire da chi è alla guida del governo. Non ho vissuto il lavoro della commissione come un favore alle minoranze ma come la possibilità di accorciare le distanze tra chi, avendo punti di vista diversi sulla riforma costituzionale, pensa al giorno dopo nell'idea che un terreno più condiviso almeno sulle regole della rappresentanza possa rafforzare le istituzioni e migliorare la qualità della nostra democrazia", spiega. "So per primo che l'intesa raggiunta non ricompone la frattura consumata nella sinistra, dentro e fuori il Pd. Vedo e ascolto i tanti, anche autorevoli, convinti che solo il No al referendum potrà cambiare la legge elettorale. Io ho lavorato per ridurre quella forbice e avrei voluto un esito diverso. Soprattutto sulla valutazione del modo migliore per ancorare il Pd alla sua vocazione", sottolinea.

"Su questo piano -prosegue Cuperlo- la battaglia politica e culturale continua perché, per quanto il passaggio di oggi sia rilevante, quella battaglia riguarda la ragione stessa e la strategia di una sinistra nuova e di un partito che in molte cose deve cambiare e in profondità". "Ma anche per questo tenere aperto il dialogo e l'ascolto delle ragioni degli altri, prima di tutto all'interno della forza più grande del centrosinistra, è la condizione per guardare avanti. Per quanto mi riguarda quel 'giorno dopo' lo immagino come un impegno nella costruzione di un nuovo centrosinistra competitivo alle elezioni politiche". "Mi sono assunto una responsabilità attraversato dai dubbi e dalle domande che chiunque si sarebbe posto. Come logico ne rispondo personalmente e in primo luogo a quanti hanno condiviso con me questo percorso e che incontrerò nei prossimi giorni", conclude.

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