"L'eventuale disparità tra uomo e donna nello stipendio non dipende dalle norme, ma dagli straordinari. Nel senso che gli uomini dicono di sì, mentre le donne preferiscono stare a casa ad accudire i propri figli". E' stata questa frase, pronunciata dal capogruppo della Lega Nord Massimiliano Romeo, a scatenare una vera e propria bagarre al Consiglio regionale della Lombardia, durante la discussione relativa all'approvazione della legge sulle nomine delle quote rosa di competenza del Consiglio Regionale.
Il tutto si è svolto durante le indicazioni di voto sui pdl 56/57 'per introdurre modifiche alle leggi regionali 4 dicembre 2009 n. 25 e 10 dicembre 2008 n. 32'. "Le pari opportunità - ha detto la relatrice Silvana Saita, consigliera della Lega Nord - faticano ancora ad essere attuate e il problema è soprattutto culturale. Si fatica ancora ad avere, a parità di responsabilità, parità di stipendio e non solo, perché se osserviamo le fasce apicali, sono tutte maschili pur avendo le donne oggi un percorso culturale, anche universitario, che ha superato gli uomini".
L'intervento non ha però trovato d'accordo il collega di partito, Romeo, che ha replicato: "La disparità di stipendio tra uomo e donna non dipende dalle norme, ma dagli straordinari"; cosa che "gli uomini fanno, mentre le donne preferiscono stare a casa con i propri figli. Diciamo le cose come stanno".
A quel punto è scoppiato un parapiglia tale che il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo è stato costretto a sospendere la seduta. E' stata quindi la consigliera del Pd, Laura Barzaghi, a intervenire alla ripresa della discussione: "Certi interventi - ha detto - non meritano alcun commento, ma solo compassione". Al termine della discussione, il testo è stato approvato con 61 voti favorevoli e 2 astenuti.