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Il voto regione per regione

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05 marzo 2018 | 03.15
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E' un'Italia spaccata in due quella che esce dal voto di ieri. Ormai mancano poche migliaia di sezioni scrutinate e il successo del Movimento 5 Stelle al Sud (con un cappotto in Sicilia) fa da contraltare alla larga affermazione del centrodestra al Centro-Nord con il centrosinistra che tiene in due Regioni.

I pentastellati superano le coalizioni di centrodestra e di centrosinistra in Sicilia, Puglia, Molise, Calabria, Basilicata, Campania, Sardegna. La coalizione di centrodestra, invece, è avanti nel Lazio, in Abruzzo, Umbria, Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna mentre al momento il centrosinistra è avanti solo in Toscana e Trentino Alto Adige.

Piemonte - Risultato atipico a Torino, città dove a pochi seggi ancora da scrutinare il Pd si conferma il primo partito della coalizione con il 26,3% seguito da M5S che si attesta al 24,2%. La Lega con il 16,9% è il terzo partito del capoluogo piemontese, Forza Italia al 12.1% Complessivamente la coalizione di centrosinistra conquista il 33,6% quella di centro destra il 33,1%.

Liguria - In Liguria, uno dei territori fino a pochi anni fa storicamente 'rossi' del Nord-ovest, il centrodestra si afferma come prima coalizione con oltre il 37% dei voti seguito da un boom dei Cinque Stelle che stacca gli altri partiti raggiungendo il 30%, sostanzialmente in linea con la media nazionale. La Liguria si sveglia il giorno dopo le elezioni con un altro risultato storico, quello della Lega di Salvini che sfonda il muro del 20% lasciando dietro di sé Forza Italia al 12,8% nella regione guidata dal consigliere politico di Silvio Berlusconi Giovanni Toti. In tutti i collegi uninominali si registra poi la debacle del Partito Democratico, che registra il 19,8% pur a scrutinio ancora in corso una distanza difficile da coprire con i pochi seggi rimasti da verificare.

Emilia-Romagna - Anche l'Emilia-Romagna si è svegliata non più rossa. Il risultato che hanno consegnato le urne è un clamoroso flop e la roccaforte della sinistra, mai abbattuta fin dal Dopoguerra, è crollata. Il centrodestra è la prima forza nella Regione. Il risultato più evidente è il trionfo della Lega Nord, che moltiplica per 6 il suo consenso: 19,92%, contro il 2,6% del 2013.

Campania - Si delinea un quasi "cappotto" del Movimento 5 Stelle nei collegi uninominali della Campania. Si colorano di giallo tutti i 22 collegi alla Camera, mentre al Senato vanno ai pentastellati 10 collegi su 11. A impedire l'en plein è il collegio uninominale Campania 2.10, quello di Agropoli (Salerno) dove alla vigilia sembrava delinearsi una sfida tra "mister fritture" Franco Alfieri per il centrosinistra e "l'economista della Merkel" Alessia D'Alessandro per il M5S: a spuntarla sarà invece Marzia Ferraioli, la candidata del centrodestra. Stravince Luigi Di Maio ad Acerra, collegio nel quale ricade il territorio di Pomigliano d'Arco, città di origine del candidato premier del Movimento: qui Di Maio triplica i voti ottenuti da Vittorio Sgarbi, candidato del centrodestra, superando il 60%. Trionfo anche per Roberto Fico nel collegio uninominale Campania 1.08, uno dei 4 collegi uninominali nella città di Napoli e corrispondente all'area ovest (Fuorigrotta, Bagnoli: a Fico, e al Movimento 5 Stelle, sono andati il 57,5% dei voti.

Sicilia - Il cappotto M5S è servito con un boom di voti per un candidato nel siracusano: il grillino Paolo Ficarra ha infatti ottenuto il 71,72% dei voti nel comune di Priolo Gargallo, con 4.568. Seconda Nicoletta Piazzese di Forza Italia che si è fermata a 956 voti, pari al 15 per cento dei voti.

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