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Il piano Di Maio

La proposta per il rimpatrio dei circa 500mila migranti irregolari, presenti in Italia, nel programma M5S per le Europee che l'Adnkronos è in grado di anticipare. Dai corridoi umanitari, gestiti da alcune Chiese, alle multe per chi non accetta le quote nel proprio Paese.

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)
29 aprile 2019 | 18.35
LETTURA: 3 minuti

di Ileana Sciarra

C'è anche una proposta per il rimpatrio dei circa 500mila migranti irregolari presenti in Italia nel programma M5S per le europee che Luigi Di Maio presenterà alla stampa nei prossimi giorni e che l'Adnkronos può anticipare. Un punto del programma che rischia di suonare come un'invasione di campo, considerando che al Viminale siede l'altro vicepremier, Matteo Salvini. Che, nei giorni scorsi, ha 'sforbiciato' il numero dei rimpatri, scendendo a 90mila e contraddicendo quando scritto nel contratto di governo.

Di Maio tornerà a sbandierare i numeri presenti nel contratto siglato con Salvini, avanzando proposte. A partire dai corridoi umanitari, gestiti da alcune Chiese -sull'esempio di quella Valdese che sbloccò l'impasse della Sea Watch nel gennaio scorso- passando alle multe per chi non accetta le quote nel proprio Paese, 'ammenda' che rischia di toccare anche il premier ungherese Viktor Orbàn, leader caro a Salvini.

"Una soluzione europea vera, concreta, che servirà a chiedere il cerchio con le misure già adottate internamente sui porti e punterà a prevenire una nuova emergenza migranti in Italia", riferiscono dal M5S. La proposta, a quanto apprende l'Adnkronos, si articola in 3 punti, il primo verte appunto sui rimpatri e punta a far rientrare i 500-600mila irregolari, "visto che sui rimpatri siamo ancora fermi e che i principali problemi di sicurezza, come hanno dimostrato i fatti di Roma e Torino riguardano gli irregolari che già abbiamo in casa".

Il secondo punto verte sullo stop ai barconi e il via ai corridoi umanitari europei. Quest'ultimo passaggio prevede accordi da siglare insieme alle chiese (ad esempio quella valdese, tedesca ecc.) e alle istituzioni di solidarietà per portare i migranti nei diversi Paesi Ue. "Questo frenerà anche gli arrivi via mare verso il nostro Paese. Quando un migrante sa che può essere accolto dall'Europa via aereo ed essere ricongiunto anche alla sua famiglia o alla sua lingua madre non si mette certo su un barcone rischiando la vita", fanno sapere dal M5S. In questo senso, viene inoltre assicurato, ci sarebbero "già contatti in corso tra il M5S e alcune Chiese".

Terzo e ultimo punto, 'chi dice no alle quote, paga'. La proposta targata M5S e studiata a tavolino da Di Maio in primis, prevede un meccanismo di rimborso europeo per chi non accetta le quote: chi tira dritto viene sanzionato duramente a pagare, per ogni anno, una somma proporzionale ai costi che è costretto a sostenere il Paese che è stato di primo approdo, come spesso è capitato essere all'Italia.

In più una multa a Bruxelles per violazione del principio di solidarietà, da inserire in un apposito fondo per le migrazioni a sostegno di chi vive crisi ed emergenze. "Vogliamo un esempio? Orbàn non ne accoglie 50 che gli spettano? Rimborsa l'Italia. Questo come forma di prevenzione di fronte a una nuova emergenza, perché un Paese vero pianifica, previene prima di curare", dicono le stesse fonti.

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