Comizio del leader del Movimento a Torino: “Se non fosse per Stalin, Schultz starebbe in Parlamento europeo con una svastica disegnata in fronte“. Attacchi anche a Renzi e Merkel. Sulle europee: “Siamo scesi in piazza per vincere e vinceremo con il 100%’’. E sull’Inno d’Italia: ”Non mi stupisco quando allo stadio lo sento fischiare’’
“La Digos è tutta con noi, la Dia è tutta con noi, i carabinieri sono con noi. Facciamo un appello: non date più la scorta a questa gente”. Lo ha detto Beppe Grillo in un comizio a Torino.
“Io non sono Hitler, sono oltre Hitler. Se non ci fosse il Movimento 5 Stelle ci sarebbero i nazisti”, ha sottolineato.
“La prima cosa che ha detto di me Martin Schultz - ha continuato -quando è venuto in Italia è che io sono come Stalin. Ma lui che è tedesco dovrebbe ringraziare Stalin perché se non fosse per Stalin, che ha sconfitto i nazisti, Schultz starebbe in Parlamento europeo con una svastica disegnata in fronte”.
A Torino la piazza era gremita per Grillo che è arrivato nel capoluogo piemontese nell’ultimo weekend di campagna elettorale per tirare la volata a Davide Bono, candidato alla presidenza del Piemonte. “Cambieremo registro oggi vogliono farci credere che la politica è una cosa complessa, noi dimostreremo che la politica è l’arte della semplicità perché la semplicità è la cosa più vicina all’intelligenza”.
Dal palco allestito in piazza Castello, a pochi metri dalla sede della giunta regionale, Grillo se l’è presa, tra gli applausi, con tutta la classe politica, da Renzi a Berlusconi, fino alla cancelliera tedesca Merkel e al candidato alla presidenza della Commissione Europea Schultz .
“Non tratteremo mai sul fiscal compact, non lo discuteremo neanche”, ha sottolineato. “Se la Ue è una comunità - ha osservato - allora occorre mettere insieme il debito e spalmarlo su tutti”. “Riporteremo il fiscal compact in busta chiusa, non andremo a trattare - ha aggiunto - non faremo come l’ebetino che è andato a dare due linguate alla culona tedesca”.
“Il nostro è cominciato come sogno, un sogno - ha continuato - condiviso da dieci milioni di persone. Ora quel sogno sta diventando realtà per questo cercano di interromperlo, ma se non ci fanno sognare, noi non li faremo dormire”.
“Non mi stupisco quando allo stadio sento fischiare l’Inno d’Italia. ‘Fratelli d’Italia’, ma fratelli di chi? Chiediamoci il perché?”, ha continuato. “Io invece - ha aggiunto - inorridisco quando vedo il capo dello Stato ricevere al Quirinale un condannato in via definitiva”.
“Siamo scesi in piazza per vincere e vinceremo queste europee con il 100%”, ha aggiunto. “Il 25 andremo in Europa per cambiarla”, ha assicurato.
“Quando vinceremo - ha dichiarato - faremo un’indagine per vedere come hanno usato i nostri soldi, poi faremo un processo pubblico, sulla rete, non violento e voteremo caso per caso quei politici, quei giornalisti e quegli imprenditori che hanno disintegrato queste tre categorie”. “Quindi emetteremo un verdetto virtuale”, ha concluso.
Infine, dopo aver dato la parola ad Alberto Perino, uno dei leader del movimento No Tav, Grillo ha salutato concedendosi un lungo bagno di folla tra la gente, tra strette di mano e foto ricordo.