Il neo ministro della Cultura: "Il mio motto sarà la canzone civile 'All'Italia' di Giacomo Leopardi"
"La cultura è sempre stato il mio alimento. Sono orgoglioso di possedere una biblioteca di 15.000 libri nella mia casa e di aver condiviso la mia conoscenza con molti studenti nei 20 anni di insegnamento all'università". Parla così Gennaro Sangiuliano, intervistato dall'Adnkronos poco dopo l'annuncio della lista dei ministri da parte di Giorgia Meloni, che lo vede in arrivo al dicastero della cultura.
"Per prima cosa - sottolinea - un forte ringraziamento al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e un ringraziamento al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Sono onoratissimo di questo incarico che cercherò di adempiere nell'interesse della Repubblica", dice il direttore del Tg2, testata che dal momento del giuramento di Sangiuliano da ministro sarà momentaneamente affidata ad interim al vicedirettore anziano Carlo Pilieci. "Stasera saluterò i colleghi del Tg2 in redazione", dice Sangiliano. "Il passaggio da Saxa Rubra al Collegio Romano? Una grande responsabilità in cui metterò tutto il mio impegno e la mia concentrazione", aggiunge il neoministro in pectore. Che conclude: "Il mio motto sarà la canzone civile 'All'Italia' di Giacomo Leopardi che inizia così: 'O patria mia, vedo le mura e gli archi e le colonne e i simulacri e l'erme torri degli avi nostri, ma la gloria non vedo'".