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Governo, Renzi: "Va avanti, noi dalla parte di Draghi"

"Riflettere su presidenzialismo, in gioco futuro modello democrazia"

(Foto Fotogramma/Ipa)
(Foto Fotogramma/Ipa)
13 aprile 2022 | 17.53
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"Il governo va avanti, va avanti bene. C'è una guerra, ci sono i soldi del Pnrr da spendere, c'è da chiudere l'emergenza legata alla salute. Poi su alcune cose non tutti sono d'accordo ma noi siamo assolutamente dalla parte di Mario Draghi". Così Matteo Renzi a margine del convegno sul presidenzialismo organizzato da Iv.

"Come si tiene insieme un grande dibattito democratico con il fatto che oggi al voto non corrisponde un cambio di governo? Questa legislatura è nata sul sovranismo e l'antieuropeismo e finisce con l'ex capo della Bce presidente del Consiglio e tre maggioranze diverse. Noi siamo stati parte di tutto questo, i protagonisti, ma ci chiediamo se può continuare un modello in cui al voto non corrisponde una conseguenza sull'esecutivo", ha detto Renzi introducendo il convegno.

"L'idea del presidenzialismo e del sindaco d'Italia è un elemento su cui vogliamo riflettere. Inseriamo questa discussione sulla vicenda ucraina, che apre spazi di riflessione. Noi siamo capaci di fare proposte anche su temi complicati. Vogliamo riflettere sul fatto che la politica è una cosa seria, i populisti li lasciamo ad altri", ha sottolineato il leader di Iv.

"Avevamo un governo con Conte, Casalino e Bonafede che era dannoso" sulla giustizia. "La riforma Bonafede faceva danni. La riforma Cartabia non è dannosa, non produce grandi passi avanti, è una riforma inutile ma passerà perché sono tutti d'accordo. Passerà con la nostra astensione perché noi vorremmo di più per restituire ai cittadini la possibilità di credere alla magistratura, ma sempre meglio la Cartabia di Bonafede", ha affermato l'ex premier.

"Sto dalla parte di Macron. E non solo perché se vince Macron l'Europa ha un futuro, se perde l'Europa non esiste più. Ma anche perché in una situazione come quella che stiamo vivendo, chi ha responsabilità istituzionali deve usare linguaggio che aiuti la diplomazia", ha sottolineato Renzi aggiungendo: "Non è semplice: siamo in presenza di un'azione da parte della Russia inaccettabile, di un'aggressione russa, ha torto la Russia ma una cosa è quello che può dire un cittadino al bar, un altro quello che può dire un capo di Stato", servirebbe un "impegno a una terminologia che consenta di lasciare spazio alla diplomazia".

"La scelta dell'Ue di aiutare il popolo ucraino, sia con le sanzioni che con l'invio di materiale bellico, nasca dal desiderio di reagire a un'aggressione brutale e ingiustificata di Putin. C'è un colpevole ed è la Russia. Quello che credo manchi in questa nostra riflessione è il passaggio ulteriore: il problema è, accanto a questo, c'è lo spazio per un'iniziativa diplomatica?". "Potrebbe essere Merkel, Blair, Romano Prodi: l'importante è che sia una personalità che abbia la sufficiente autorevolezza per far fare la pace a Putin e a Zelensky. Quei due da soli la pace non la fanno, serve un terzo e a me piacerebbe fosse l'Europa".

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