La replica della premier dopo la discussione seguita alle comunicazione alla Camera
"E' un po' bizzarro essere accusati, nello stesso dibattito, di essere sovranisti e troppo mainstream, ma francamente non mi stupisce neanche perché si tratta di esternazioni figlie di etichette troppo semplicistiche fatte negli anni e che stanno tornando indietro come boomerang. Noi non scimmiottiamo nessuno e la nostra linea politica è troppo profonda per essere inserita in etichette semplicistiche con cui a volte si vuole leggere la politica italiana". Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella sua replica alla discussione seguita alle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo, oggi alla Camera.
UE - "Gli interventi davvero efficaci e risolutivi devono arrivare dall'Ue. Noi non abbiamo cambiato idea ma abbiamo sempre sostenuto che l'Ue deve occuparsi di grandi temi strategici, di cui non sempre si è occupata, invece di occuparsi di quelle più prossime ai cittadini che devono essere lasciati ai governi nazionali. E' il principio di sussidiarietà. Non si occupi Bruxelles di quello di cui può occuparsi Roma", ha poi replicato.
MIGRANTI - "I ricollocamenti, ho detto che li considero non una soluzione, per varie ragioni, innanzi tutto per banale carattere matematico, tutti sappiamo che il decreto di Dublino non riguarda i migranti economici, e chi può ottenere la protezione speciale, riguarda meno del 30% di chi è sbarcato da noi", ha sottolineato Meloni. "La Polonia da sola dà accoglienza a un milione di profughi ucraini, la repubblica Ceca a 500mila, l'Italia ha fatto entrare 94mila migranti, meno del 30% avrebbe diritto di essere ricollocata, siete sicuri che questa sia la soluzione per l'Italia?", si chiede. "Dobbiamo distinguere tra profughi e migranti illegali, altrimenti si rischia di penalizzare chi ha più bisogno", aggiunge.
"Su 94mila sbarcati i migranti ricollocati sono 38 in Francia e 57 in Germania" una risposta "in cambio che l'Italia sia unico porto di sbarco in Europa", ha poi spiegato. "Credo che in Europa - aggiunge - debbano valere gli stessi diritti e doveri di tutti, ritengo che la soluzione che può mettere tutti d'accordo è fermare le partenze e difendere i confini europei", sottolinea.
"Colleghi della sinistra, non vi ha colpito la reazione francese di fronte alla prima nave Ong che sbarcava migranti in Francia, non vi è sembrata strana? L'Italia è tenuta a fare quello che gli altri non sono disposti a fare..."., la risposta sul tema dei migranti e delle tensioni con Parigi: non va bene che "l'Italia sia l'unico porto e gli altri ne prendono 30 su 100 mila".
Sul tema della ricollocazione dei migranti "è un fatto da riconoscere che tutti quanti" i paesi "devono essere messi nelle stesse condizioni, allora poiché io ritengo che la soluzione che può mettere tutti d'accordo, come da sempre sosteniamo, sia fermare le partenze, difendere i confini esterni dell'unione europea, credo che su questo si debba lavorare, credo che non sia una soluzione dire che l'Italia deve essere l'unico porto di sbarco in Europa", continua.
"Perché credo che l'Italia di fronte a questo si troverà in difficoltà, mentre continuo a essere assolutamente d'accordo e solidale sulla massima accoglienza dei profughi e sul sostegno che stiamo garantendo anche noi e siamo sempre disposti a fare di più", aggiunge il premier.
UCRAINA - "Il coraggio e la determinazione del popolo ucraino hanno dimostrato che non era inutile inviare delle armi" a chi pensava "fosse inutile inviarle" perché Kiev era "troppo debole. La pace la vogliamo tutti, il punto e' come ci si arriva: altrimenti si fa solo propaganda sulla pelle di una nazione e sulla credibilità italiana", ha detto la presidente del Consiglio.