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Governo e M5S, verso nuovo confronto Conte-Draghi

Consiglio M5S alla vigilia del voto in Senato sulla fiducia al Decreto Aiuti: bocche cucite sulla linea prevalsa. Il M5S si sarebbe intanto astenuto sul dl in commissione Bilancio di Palazzo Madama. Timori su tenuta gruppo Senato se prevarrà ok alla fiducia

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13 luglio 2022 | 10.34
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E' terminata, dopo circa 5 ore, la riunione del Consiglio nazionale M5S con Giuseppe Conte. Sul tavolo la linea da tenere domani al voto di fiducia sul dl aiuti in Senato. Mentre questa mattina sembrava prevalere con forza l'ipotesi di non votare la fiducia al dl aiuti, ci sarebbe stata un'evoluzione nelle ultime ore. Bocche cucite sulla linea prevalsa, ma fonti qualificate del Movimento affermano all'Adnkronos che potrebbero esserci contatti tra Conte e il premier Mario Draghi già nelle prossime ore. Contatti ci sarebbero stati già in mattinata tra Palazzo Chigi e il quartier generale grillino di via di Campo Marzio, ma un confronto tra Draghi e Conte arriverà "prima di stasera", assicurano le stesse fonti. Il tentativo è trovare una via di uscita in zona Cesarini, senza andare alla prova di forza in Aula al Senato.

Intanto, a quanto apprende l'Adnkronos, il M5S si sarebbe astenuto sul dl aiuti in commissione Bilancio del Senato. In Commissione Bilancio i pentastellati si sarebbero astenuti sul parere sul testo. Domani il testo sarà in Aula senza il relatore.

Il Consiglio nazionale del M5S con il presidente del Movimento Conte tornerà a riunirsi alle 19.30.

CON OK A FIDUCIA TIMORI SU TENUTA GRUPPO AL SENATO, COSA DICONO LE FONTI

"E i senatori chi li tiene?", è una delle domande che rimbalzava questa mattina tra i 5 Stelle, sia tra i vertici impegnati nella riunione fiume del Consiglio nazionale con Conte che tra i 'peones' o i volti noti del Movimento a lavoro tra Camera e Senato. A inizio riunione la linea dura -via da Aula senza votare la fiducia - sembrava avere la meglio, ma poi i dubbi e i timori si sono fatti largo, fino a portare il leader Giuseppe Conte, come riferito all'Adnkronos da autorevoli fonti del Movimento, a tentare la strada di un nuovo confronto col premier Mario Draghi, così da evitare lo scontro frontale.

Intanto però, mentre si apre lo spiraglio di un disco verde del Movimento al dl aiuti, continuano a serpeggiare i timori interni sulla tenuta del gruppo di Palazzo Madama, nel caso in cui dai vertici pentastellati dovesse arrivare l'indicazione per un voto favorevole al decreto. Al Senato, infatti, dove i 5 Stelle contano al momento 62 eletti, siedono i grillini più battaglieri, quelli che vedono la permanenza nel governo Draghi come fumo negli occhi. Una quarantina sarebbero infatti contrari a votare la fiducia, di questi una decina di 'barricadero' sarebbero addirittura pronti alla spallata, ovvero a votare contro.

Difficile ora convincere i senatori ad andare oltre, votando il decreto che ha già visto l'astensione dei 5 Stelle in Consiglio dei ministri per la contestata norma sull'inceneritore a Roma. I più agguerriti hanno già consegnato un 'messaggio in bottiglia' ai vertici, nel corso del Consiglio nazionale di questa mattina: "Una inversione a U io non l'accetto", uno dei messaggi partiti da Palazzo Madama e diretti al quartier generale di via di Campo Marzio.


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