Da Crimi a Taverna e Lannutti, lo stop dei pentastellati dopo la convocazione di Mattarella. Trizzino e Giulia Grillo tra le voci fuori dal coro
Governo Conte unico esecutivo possibile per molti, ma non per tutti, all'interno del M5S. Diversi esponenti pentastellati hanno ribadito forte e chiaro il loro 'no' a Mario Draghi, convocato oggi alle 12 da Mattarella al Quirinale. A dare il via alle dichiarazioni contrarie era stato ieri sera il reggente pentastellato Vito Crimi, per il quale "il MoVimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l'unico governo possibile sarebbe stato un governo politico. Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi". Oggi, quindi, le dichiarazioni di deputati, senatori ed esponenti Cinquestelle per lo stop a un esecutivo tecnico. Tra le voci fuori dal coro, quella del deputato M5S Trizzino, che invita invece il Movimento a sostenere l'incarico.
"Ringraziamo il Presidente Mattarella per aver pazientemente guidato questa grave e insensata crisi, ma ribadiamo che non voteremo un governo tecnico guidato da Mario Draghi. A questo punto, riteniamo che l'unica strada giusta sia quella delle elezioni anticipate. I cittadini devono poter scegliere chi dovrà risollevare le sorti di questo nostro Paese. Noi siamo pronti". A scriverlo sulla sua pagina Facebook è la senatrice del MoVimento 5 Stelle Paola Taverna, vice presidente del Senato. "Il MoVimento 5 Stelle - ha aggiunto la parlamentare romana - è stato al Governo di questo paese in un momento difficilissimo e ha espresso come guida il Presidente del Consiglio più capace degli ultimi decenni. Insieme abbiamo avviato una vera e propria rivoluzione gentile, nonostante tutto, nonostante tutti. La politica ha riacquistato pian piano la credibilità e la fiducia dei cittadini, rimettendo al centro la persona e il bene comune e rendendo trasparenti tutte le decisioni e le azioni intraprese. Pur dovendo gestire in ottica emergenziale una inaspettata e complessa crisi, abbiamo avviato e mai interrotto una stagione riformatrice. Reddito di cittadinanza, Spazzacorrotti, Superbonus 110%, Taglio del numero dei parlamentari sono solo alcune delle misure che abbiamo realizzato per il bene del Paese e che riteniamo necessarie per vivere in una società più equa, moderna, verde e giusta. Con la stessa prerogativa abbiamo scritto il Recovery Plan al fine di usare al meglio i 209 miliardi ottenuti dall'Ue. Abbiamo raggiunto tanti, per alcuni troppi, risultati ed era diventato un problema", è la conclusione di Paola Taverna.
"Noi andremo sino in fondo. L'Italia ha bisogno quanto prima di un Governo. Personalmente mi sono battuto davanti agli italiani, assieme a tutti i miei colleghi, per un governo politico guidato da Giuseppe Conte. Non ho cambiato idea e porterò avanti questa posizione con coerenza", dichiara quindi su Facebook Michele Gubitosa, deputato M5S.
E ancora, in un tweet, ecco la vicepresidente della Camera e deputata del Movimento 5 Stelle, Maria Edera Spadoni: "Non voterò un Governo Draghi. Non sono stata eletta per questo. Ringrazio Giuseppe Conte, una persona che a differenza di altri non ha anteposto il suo interesse a quello degli italiani. Chi ha provocato questa crisi dovrà renderne conto al Paese".
"Un governo di alto profilo. Senza voler mancare di rispetto al Presidente Mattarella, ma un Presidente di altissimo profilo questo Paese ce l'aveva già, con diversi alti profili anche nella squadra di governo", il post su Facebook del senatore del Movimento 5 Stelle Agostino Santillo. "Perché l'alto profilo si dimostra sul campo - continua Santillo -, nel lavoro quotidiano al servizio dei cittadini, e nessuno dei nostri ministri si è mai risparmiato. Se però per 'alto profilo' si intende essere vicino alle elites, allora sì, il nostro profilo è proprio basso, così basso da impedirci di votare per un governo tecnico guidato da qualcuno che ha solo un curriculum brillante, ma che le vere esigenze dei cittadini da così in alto non le vede. Noi - ha concluso il senatore Santillo - non voteremo Mario Draghi".
"Il peggiore governo politico, meglio del miglior governo tecnico. Basta riavvolgere il nastro e ricordare ciò che è stato inferto a cittadini e povera gente da Monti & C. A testa alta con coraggio: No ai 'comparuzzi di Goldman Sachs', per il bene dell'Italia", tuona su Facebook il senatore M5S Elio Lannutti.
"Governo tecnico? No grazie!", scrive su Facebook la senatrice M5S Luisa Angrisani. "È finita come immaginavamo. Renzi non è stato mai credibile. L'epilogo di questa crisi insensata, in un momento tragico per tutto il mondo, è stato davvero un'azione irresponsabile. Dopo una serie di rilanci del senatore di Rignano, su poltrone, imposizioni e continue richieste, mentre faceva finta di discutere su temi, ha fatto saltare il tavolo della trattativa. Ora sia chiaro, non daremo nessuna fiducia ad un governo tecnico, siamo pronti ad andare al voto e restituire la parola agli italiani. Non barattiamo ministeri a discapito della democrazia", conclude la parlamentare.
Il deputato del M5s, Giorgio Trizzino, invita invece il Movimento a entrare nel governo Draghi e a sostenerlo per senso di responsabilità. "Il Presidente della Repubblica - scrive infatti Trizzino su Facebook - ha compiuto un passo obbligato, reso tale dalla cieca ostinazione di Renzi che ha voluto la crisi ed ha proditoriamente deciso di non cooperare per una ragionevole soluzione che fosse vantaggiosa per l’Italia. È a tutti evidente che quello che voleva ottenere Renzi, che ancora una volta ha imposto la linea ai suoi, era la sconfitta personale di Conte.
"Tuttavia, se Draghi otterrà l’incarico pieno e la fiducia parlamentare, il suo governo dovrà rappresentare le forze politiche che lo sosterranno e essere composto da ‘ministri politici’ e rappresentativi in linea di continuità con la precedente esperienza. Anche Conte era estraneo alla politica ma ha saputo egregiamente guidare governi politici formati da politici".
"Lo stesso dovrà fare Draghi: entrare in sintonia con i cittadini più deboli, bisognosi e vulnerabili. Dovrà occuparsi della questione sociale e sanitaria in misura almeno pari a quella economica e finanziaria. Non credo che il M5s possa sottrarsi all’appello alla responsabilità che è stato rivolto dal Capo dello Stato a tutte le forze politiche per fare fronte comune e compatto nel momento più difficile per il Paese dal dopoguerra".
"Sarebbe da irresponsabili e noi non lo siamo mai stati. Il M5s deve contribuire alla formazione del governo con propri ministri. Solo con la partecipazione attiva e fattiva di ministri del M5s potrà supplirsi all’obbligato deficit di rappresentanza popolare con cui sembra nascere il governo Draghi. Che dovrà essere in stretta linea di continuità con il governo Conte uscente. Un governo che ha fatto cose eccellenti ed è stato guidato con saggezza ed autorevolezza", conclude Trizzino.
Anche la deputata M5S ed ex ministro della Salute, Giulia Grillo, frena sul 'no' a Draghi: "Visto che fino a ieri condividevamo un tavolo di lavoro con Renzi, mi fa pensare che per qualcuno nel Movimento Cinque Stelle Renzi sia più responsabile di Draghi. Il no a priori a Draghi ci sembra eccessivo. Non pensate ci possa essere prima una discussione interna, anche nel rispetto delle indicazioni del Presidente Mattarella?", domanda Grillo, interpellata dall'Adnkronos.