Il segretario del Pd: "Partito unito in un passaggio difficilissimo"
"La nostra tenuta e anche alla fine la scelta compiuta dal Movimento 5 Stelle e Leu stanno impedendo che Lega, Forza Italia e Italia viva possano rappresentare in un senso unico l’esperienza del governo Draghi, segnandone troppo l’identità e il profilo". E' quanto afferma il segretario del Pd Nicola Zingaretti in un'intervista a 'Il Corriere della Sera' sulla possibilità che l'esecutivo Draghi possa scompaginare gli assetti politici. "Ora ci sono le condizioni perché, pur nelle difficoltà derivanti dal modello di un governo 'senza configurazione politica' e con la presenza della Lega - osserva - pesi positivamente un’area omogenea e caratterizzata da valori comuni e dalla comune esperienza di governo dell’ultimo anno e mezzo".
"In un passaggio stretto e difficilissimo — afferma il segretario Dem — il Pd ha mantenuto una grande unità, che gli ha permesso di collocarsi bene e di svolgere un ruolo positivo. Non era scontato. È stata un'altra importante prova che ripropone il Partito democratico come forza centrale del cambiamento" sostiene Zingaretti a proposito della compagine del nuovo governo che schiera i ministri Dario Franceschini alla Cultura, Lorenzo Guerini alla Difesa e Andrea Orlando al Lavoro, tre ministri su cui puntava il Pd.