Il responsabile enti locali del Pd difende "le ragioni dell'alleanza" con il M5S: "Faticoso, ogni tanto ci dividiamo. Però questa è la logica della coalizione"
"In questa fase storica, e lo dico pensando a tutti i partiti, serve un'Italia unita, destra compresa. Poi ci divideremo in maniera anche netta, ma per i prossimi sei mesi serve un'Italia unita". Così Francesco Boccia (Pd) parlando all'evento "Pnrr: priorità e futuro dell'Italia" promosso da Aepi e Adnkronos.
"Difendo le ragioni dell'alleanza" con il M5S, "in questi anni Di Maio non solo è diventato ministro degli Esteri ma è un ottimo ministro degli Esteri fortemente europeista ed è la dimostrazione della differenza tra chi fa politica e i cambiamenti che la politica induce. I compagni e le compagne 5 Stelle in Europa votano con noi tutto, in Parlamento votiamo insieme. Certo, è faticoso, ogni tanto ci dividiamo. Però questa è la logica della coalizione", spiega ancora.
Differenze tra M5S e Pd? "Ci sono, come ci sono differenze profonde tra Meloni e Berlusconi. Quelle sono abissali, le nostre penso siano le differenze di una stessa visione di Europa, perché Giuseppe (Conte, ndr) è un europeista convinto. Siccome la sensibilità pacifista è dentro tutto il mondo progressista, penso che loro stiano chiedendo alcuni chiarimenti che dal nostro punto di vista già ci sono stati. La discussione non ha mai fatto male alla democrazia, anzi la rafforza. Penso si troverà una soluzione", continua Boccia che sottolinea come "l'unità dei progressisti e dei riformisti è molto più solida di come viene narrata", a proposito delle frizioni con il M5S all'interno della coalizione progressista.
"Come ha detto il segretario Letta, noi non torneremo al governo se non vinciamo le elezioni", ribadisce quindi Boccia che sull'elezione di Stefania Craxi alla presidenza della Commissione Affari esteri del Senato, sfilata al M5S, spiega: "Ci saremmo aspettati che Fdi, che fa della coerenza un suo punto fermo, mettesse in chiaro che avrebbe votato per la stessa candidata votata da altri. E' evidente che, per quel voto, si è creata un'altra maggioranza, so che Meloni ha preso le distanze ma è così. E' stata un'operazione scorretta di Fi e Lega, che hanno un vincolo di governo...".
"Da Fdi c'è stata un'operazione politica che ha fatto irritare molto, e che, in piena crisi internazionale, fa male a tutti. E' stata usata una commissione per dare una botta alla maggioranza e provocare un incidente. Mi auguro non ci siano conseguenze, che il governo monitori un po' di più le dinamiche parlamentare".
"D'Incà - riconosce - è un ministro capace e attento ma da solo non può farcela, se vengono meno i leader di partito... La responsabilità è dei partiti, la destra di governo ha dimostrato di non avere sufficientemente a cuore il governo".