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Fondi Lega, Castelli: "Solo un gran polverone"

L'ex ministro della Giustizia leghista commenta gli sviluppi dell'indagine della procura di Genova sui 49 milioni: "E' una fake news. Su Galli metto mano sul fuoco"

(Foto Fotogramma)
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11 dicembre 2019 | 10.59
LETTURA: 3 minuti

di Francesco Saita
"Secondo me è un gran polverone, costruito su una gigantesca fake che è quella del tesoretto da 49 mln". Così all'AdnKronos, l'ex ministro della Giustizia leghista, Roberto Castelli, commenta gli sviluppi dell'indagine della procura di Genova sui 49 milioni della Lega, che vede indagato a Milano Stefano Bruno Galli, con l'ipotesi di riciclaggio, un reato che sarebbe stato compiuto con operazioni illecite attraverso l’associazione 'Maroni Presidente'. Che su Galli dice: "Su di lui metterei la mano sul fuoco, non me lo vedo a trafficare con fondi lussemburghesi, è un pacifico professore universitario".

"Quella dei 49 milioni è una fake - spiega Castelli - perché quei soldi in realtà, non sono mai esistiti, può capirlo anche un bambino, c'è un partito che percepisce un euro a voto e nel 2007-2010 accumula 49 mln di rimborsi elettorali". "Ma la Lega aveva una sede di centinaia di metri quadri, con 70 persone dipendenti, sedi regionali a cui conferiva denaro, un giornale, una radio: ecco i i 49 mln sono stati spesi per far funzionare il partito e per la campagna del 2013 di Maroni, che spese una cifra consistente in quella occasione". "Sono spariti perché spesi legittimamente", assicura Castelli.

"Faccio notare - aggiunge il leghista - che la Procura di Genova contestava irregolarità su 800mila euro mal rendicontati e da quello desumeva che i bilanci non erano a posto, chiedendo per questo la restituzione di tutto. Ma non ci credono neanche loro, tanto che consentono di restituire quei soldi in 80 anni, se fossero stati convinti non sarebbe stato certo così".

Ieri il polverone invece su 450mila euro, per una lista che non aveva a che fare con la Lega, ma di Maroni presidente, una lista formalmente indipendente, che ha ricevuto dei rimborsi elettorali" nata "da una denuncia di uno della lista". "Mi chiedo cosa c'entra la Lega con questa cosa? Un polverone allucinante", conclude Castelli.

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