Decisiva la telefonata di Berlusconi. Poi sottolinea: "Non vado con cappello in mano da Sboarina..."
Flavio Tosi passa a Forza Italia. Gli ha fatto molto piacere la telefonata del leader azzurro arrivata ieri: ''La telefonata di Berlusconi è sempre la telefonata di Berlusconi...". Un colloquio determinante per la scelta di aderire a Fi, lascia intendere Tosi, pronto a portare in dote i suoi voti decisivi al ballottaggio per la conquista del Comune di Verona.
L'ex leghista sconfitto al primo turno, sostenuto da Fi e liste civiche, però, non è disposto a regalare il suo tesoretto senza che Federico Sboarina faccia un primo passo e almeno si faccia sentire per aprire un confronto: ''Ora aspettiamo che Sboarina batta un colpo, mica andiamo lì col cappello in mano...''.
L'ufficializzazione del passaggio alla 'corte di Silvio' è arrivato stamattina in una conferenza stampa in pompa magna nella sede nazionale del partito azzurro in via San Lorenzo in Lucina, alla presenza dei vertici azzurri, a cominciare da Antonio Tajani. "Ho scelto di aderire a Forza Italia perché in questo momento mi rispecchio nei suoi valori'', non in quelli della Lega salviniana, dice all'Adnkronos Tosi.
Tosi parla del suo rapporto con il 'Capitano' alle prese con le polemiche sul mancato viaggio a Mosca e il flop elettorale alle amministrative e quello dei referendum sulla giustizia: ''Mi dispiace per Salvini. Mi ha fatto piacere il suo messaggio inviato ieri pomeriggio con il quale mi ha fatto i complimenti per il risultato ottenuto a Verona, ma lo vedo un po' frastornato... Al primo turno Matteo poteve allearsi con noi, aveva una grande occasione e alla fine l'ha buttata al vento...".
Tosi è consapevole delle conseguenze politiche del suo approdo in azzurro, ma non rinnega il passato, non dimentica le origini della Lega bossiana dura e pura: 'Io voglio bene alla Lega e le vorrò sempre bene...''. L'ex sindaco di Verona torna sulla telefonata del Cav e fa amarcord: ''Ho incontrato Berlusconi in varie occasioni, in particolare ricordo quella di Verona, mi pare nel '98, quando il presidente di Fi si riappacificò con Bossi e a fare da mediatore fu Aldo Brancher. Allora ero il segretario locale della Lega, chi lo dimentica''. Prima di congedarsi, rinnova il suo amore per il Carroccio: ''E comunque, io alla Lega gli voglio bene, di che parliamo...''.