"Al centro c'è uno spazio politico rilevante, di circa il 15-20%"
"Per il Terzo polo ci sono elementi di piattaforma programmatica e spazio politico che possono far pensare a consensi da un minimo del 6% a una doppia cifra. Il centro pesca dal consenso a Draghi, rimasto sospeso intorno al 50% e che la lista di Azione insieme a Italia viva può interpretare, essendo Renzi e Calenda da sempre stati coerenti sostenitori del premier". Lo dice all'Adnkronos il sondaggista Fabrizio Masia che individua in tre punti le ragioni per cui i due leader si sarebbero uniti: "Al centro c'è uno spazio politico rilevante, di circa il 15-20%; tra Calenda e Renzi c'è una forte affinità politica, al di là dei caratteri molto forti; sono gli unici che possono vantarsi della 'successione' di quella che è stata l'agenda Draghi, dato che nelle coalizioni di centrodestra e centrosinistra sono presenti partiti che sono stati all'opposizione del governo di unità nazionale guidato dal presidente del Consiglio".
Quali sono gli errori che Renzi e Calenda non devono compiere da adesso al 25 settembre? "Non mostrarsi compatti tra loro; non avere idee chiare su temi e contenuti da comunicare all'elettorato; attaccare e prestarsi agli attacchi. Devono andare avanti con una comunicazione costruttiva, non distruttiva".
Troppo liberismo e poca attenzione alle povertà in questo neo-centro? "Lo sviluppo dell'economia significa mettere lo stato nelle condizioni di politiche di sostegno e supporto alla famiglia. Il terzo polo - conclude Masia - deve raccontare tutto questo in una linea di coerenza. Essere credibile, questa è la parola magica".
(di Roberta Lanzara)