La leader di Fdi al Corriere della Sera: "E' il riconoscimento del percorso fatto da una destra democratica nella nostra storia repubblicana"
''Con rispetto e stima per la senatrice Segre: la fiamma nel simbolo di FdI nulla ha a che fare con il fascismo, ma è il riconoscimento del percorso fatto da una destra democratica nella nostra storia repubblicana. Ne andiamo fieri''. Così la leader di Fdi Giorgia Meloni, in un colloquio con il Corriere della Sera, dopo che Liliana Segre le aveva chiesto di togliere la fiamma dal logo.
Quanto al presidenzialismo, rende ''autorevole, forte, stabile e dunque molto più competitiva la Nazione'' dice Giorgia Meloni. ''Noi -spiega - proponiamo il presidenzialismo da sempre, non c'è nessuna ragione contingente. Ci andrebbe bene anche se alla fine gli italiani dovessero scegliere un presidente di sinistra. Il dubbio su cosa possa accadere dopo l'approvazione di una riforma ci può stare, ma noi pensiamo che la cosa più naturale e logica sia che una riforma di questa portata, che cambia l'assetto dei poteri, entri in vigore non a governo in carica, ma nella legislatura successiva. Esattamente come è avvenuto con la riduzione del numero dei parlamentari''.
Su questo tema Fdi cerca il dialogo, ''abbiamo tutte le intenzioni di fare riforme il più possibile condivise, cercando di bilanciare al meglio i pesi e i contrappesi per un sistema che funzioni''. Disponibili anche a una Bicamerale. ''Se c'è volontà di collaborare, perché no?'' ma ''se il Pd ne fa oggi un referendum, da una parte i buoni che vogliono tenere il sistema com'è e dall'altra i cattivi che vogliono il presidenzialismo, allora vedremo cosa scelgono gli elettori. Perché è la volontà popolare che conta''.