Nuove tessere nel mosaico della Rimborsopoli a 5 stelle. Mentre 'Le Iene' svelano altri tre nomi coinvolti nel caso, sul sito del Movimento si fa il punto della situazione sulla vicenda che si allarga ancora con 10 espulsi.
"Il ministero dell'Economia e finanze ha certificato ufficialmente che i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno donato al Fondo per il Microcredito oltre 23,4 milioni di euro derivanti dal taglio dei propri stipendi personali, adempiendo così alle promesse fatte ai cittadini e ai princìpi inderogabili previsti dal Codice etico del Movimento 5 Stelle". E' quanto si legge in un post sul sito del movimento, che pubblica "l’intera tabella delle donazioni con gli importi dichiarati su Tirendiconto.it e quelli arrivati al Mef (Alcuni scostamenti minimi sono dovuti a semplici asimmetrie contabili ed arrotondamenti)", tornando sul caso rimborsi.
"Più di 23,4 milioni di euro che hanno ad oggi contribuito a finanziare oltre 7.460 piccole e medie imprese e creato oltre 18.000 nuovi posti di lavoro. Tra il 96% dei parlamentari che hanno donato gran parte del proprio stipendio e delle proprie indennità, particolare merito va a: Massimiliano Bernini che ha donato 334.398,28 euro; Da Villa Marco con 298.252,05 euro; Luigi Gallo con 279.884,20 euro; Giovanna Mangili con 268.485,02 euro; Paola Carinelli con 261.087,96 euro; Vincenzo Caso con 258.636,60 euro; Mirella Liuzzi con 257.941,46 euro; Ferdinando Alberti con 253.911,34 euro; Vilma Moronese con 249.475,98 euro e Daniele Pesco con 247.464,99 euro".
"Abbiamo accertato, inoltre, che 8 parlamentari -Della Valle, Pisano, Buccarella, Martelli, Bulgarelli, Cecconi, Benedetti, Cozzolino ed il consigliere regionale Gianluca Sassi- nonostante si siano comportati meglio di tutti gli altri parlamentari del Pd, di Fi, della Lega, avendo, comunque, fatto parziali donazioni dei propri stipendi e contribuito ad integrare il Fondo per il Microcredito, non hanno donato -prosegue il post- quanto promesso verso i cittadini, disattendendo gravemente le regole del Movimento 5 Stelle. Per questi motivi sono stati automaticamente espulsi dal Movimento, anche se parte di loro ha provveduto a saldare quanto promesso".
"Francesco Cariello ha una irregolarità negli ultimi bonifici. Ha continuato a sostenere di poter dimostrare la regolarità dei suoi bonifici. Non ci ha voluto dare l'autorizzazione di accedere ai dati in possesso del MEF e questo va contro il nostro principio di trasparenza. A questo punto è fuori dal Movimento", si legge. "Giulia Sarti con una differenza di 19.399 si è già autosospesa. Lei ha dichiarato di non aver sottratto un centesimo e ha denunciato una persona a lei vicina. Gian Luca Sassi, consigliere regionale in Emilia Romagna: espulso", continuano.
"Poi ci sono casi minori per cui è previsto un richiamo come: Federica Dieni che doveva fare un bonifico di 6139,93 euro. Non ha fatto un unico bonifico ma due. Il primo di 1739,63 euro (17/11/2014) e il secondo di 4401,10 euro ( 29/11/2014). Non riuscendo a caricare su tirendiconto.it entrambe le distinte ha caricato solo la prima modificando (falsando quindi la distinta) l’importo. La somma però è corretta, così come è corretto l'importo totale delle restituzioni. Emanuele Scagliusi che ad oggi ha restituito più di 223mila euro. Ha modificato di mille euro la distinta del bonifico. Ha già provveduto a restituire la somma. E in accordo col Movimento verserà una mensilità di restituzione in più al fondo per il microcredito come penale per l'errore fatto", scrivono ancora aggiungendo: "Silvia Piccinini, consigliere regionale in Emilia Romagna: sostiene che ci sia un errore della banca. Presenterà le prove. Barbara Lezzi che ha restituito 132mila 557 euro. Vi è un bonifico contestato di circa 3500 euro (-2,5%) immediatamente sanato. E in accordo col Movimento verserà tre mensilità di restituzione in più al fondo per il microcredito come penale per l'errore fatto".
"Quanto certificato dal Mef, dunque, rappresenta un orgoglio per il Movimento 5 Stelle. Ad oggi abbiamo rinunciato e donato oltre 90 milioni di euro tra finanziamento pubblico ai partiti (rimborsi elettorali) a livello nazionale e regionale, donazioni dei parlamentari, regionali e europarlamentari, rinunce alle indennità di carica. E ciò senza che vi sia stata alcuna legge ad imporlo. Da noi -conclude il Movimento 5 stelle- gli impegni, morali ed etici, presi nei confronti dei cittadini ed il rispetto integrale delle regole interne sono principi sacri. Chi non li rispetta si autoesclude immediatamente e non può più fare parte del Movimento 5 Stelle".