E' morto la notte scorsa a Firenze l'ex sindaco ed ex ministro socialista Lelio Lagorio. Aveva 95 anni ed era stato deputato ed europarlamentare, ricoprendo numerosi incarichi. Lascia la moglie Vanna e le figlie Silvia e Francesca. I funerali, per volontà del defunto, si terranno in forma civile e strettamente privata.
A lungo esponente di spicco nazionale del Psi, Lagorio venne eletto in nove competizioni elettorali e fu deputato per tre legislature. Lagorio fu sindaco di Firenze per pochi mesi nel 1965 succedendo a Giorgio La Pira e poi anche vice sindaco.
Lelio Lagorio è stato il primo presidente della Regione Toscana, dal 1970 al 1978, ed il primo esponente del Partito socialista divenuto ministro della Difesa in Italia (complessivamente dal 4 aprile 1980 - al 4 agosto 1983). In questa veste, ideò e promosse le prime missioni militari italiane all'estero dopo la fine della seconda guerra mondiale (in Mar Rosso e in Libano).
Come ministro della Difesa, Lagorio accrebbe i bilanci militari e modernizzò l'organizzazione dell'apparato militare italiano. Fu decisivo il suo contributo nelle azioni di soccorso e ricostruzione in occasione del terremoto dell'Irpinia del 1980. Era ministro della Difesa quando venne varata a Monfalcone la prima portaerei della Marina italiana (la nave "Garibaldi" nel 1983).
Lagorio ripristinò dopo molti anni la parata militare a Roma per la festa della Repubblica (1983). Durante la sua presenza nel dicastero delle forze armate italiane gestì con fermezza il difficile problema dello schieramento degli euromissili in Sicilia come risposta al riarmo atomico missilistico dell'Urss. È stato anche presidente del Consiglio dei ministri europei della Nato. Fu ministro in carica in occasione della strage di Ustica.
Successivamente Lelio Lagorio è stato ministro del Turismo e dello spettacolo (1983-1986) e a lui si deve la riforma del Coni e la istituzione per legge del Fondo Nazionale per lo Spettacolo che assicurò per molti anni l'attività delle istituzioni della musica, del cinema e del teatro.
Lasciato a sua richiesta il dicastero del Turismo (1986) durante il governo Craxi, Lagorio fu eletto presidente del gruppo parlamentare socialista alla Camera dei deputati ed al Parlamento Europeo (1986-1994) e fu il primo socialista italiano eletto vicepresidente dell'Unione dei partiti socialisti della Comunità Europea (1990-1992).
Alla metà degli Anni Ottanta (1986-1988) alla Camera dei Deputati fece parte del ristretto comitato parlamentare per i servizi segreti e per il segreto di Stato. A lui si deve una relazione sull'episodio di Sigonella.
Il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, motu proprio, nel 1978 conferì a Lagorio le insegne di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica.
Giornalista e autore di varie pubblicazioni su politica e storia locale, Lagorio ha anche diretto la rivista "Città & Regione". Ultimamente ha pubblicato "L'Esplosione: storia della disgregazione del Psi" e le sue memorie come ministro della Difesa ("L'Ora di Austerlitz").